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Fonti anonime vicine all'azienda riferiscono che Mitsubishi Motors intende mantenere la sua autonomia, rimanendo quotata in borsa e continuando a collaborare con Nissan e Honda, ma senza integrarsi nella nuova struttura societaria. La decisione sarebbe legata alla preoccupazione di avere un'influenza limitata nella gestione della holding, data la relativa piccola dimensione di Mitsubishi rispetto agli altri due colossi.
La notizia ha avuto un impatto immediato sul mercato azionario: le azioni di Mitsubishi Motors hanno subito un calo del 3,9% durante la mattinata, mentre Nissan e Honda hanno registrato perdite minori, rispettivamente dello 0,7% e dello 0,1%. La reazione riflette l'incertezza che questa scelta potrebbe generare all'interno dell'alleanza e la possibilità che Mitsubishi scelga una strada indipendente.
La fusione tra Nissan e Honda, annunciata lo scorso anno, punta a creare il terzo gruppo automobilistico mondiale, con una produzione annua stimata di 7,4 milioni di veicoli. L'obiettivo è concludere i negoziati entro giugno 2025 e istituire una holding entro agosto 2026, che comporterebbe la delisting delle due aziende. Tuttavia, l'assenza di Mitsubishi potrebbe alterare gli equilibri del progetto e ridurre l'ambizione di una partnership che mira a consolidarsi su scala globale.
Secondo il quotidiano giapponese Yomiuri, Mitsubishi Motors intende mantenere il suo attuale assetto societario, concentrandosi sull'espansione nel mercato del Sud-Est asiatico, dove gode di una forte presenza. Questo approccio consentirebbe all'azienda di perseguire una crescita indipendente, evitando di rimanere marginalizzata all'interno della fusione Nissan-Honda.