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Tra gli argomenti in discussione al governo, non mancano certo quelli che toccano i trasporti. Parlando di grandi risorse economiche in ballo, si arriva anche a parlare di infrastrutture per opere molto attese, non solo stradali ma anche per la rete dei treni. Dal Movimento 5 stelle un allarme: “Gli investimenti previsti per le grandi opere sia sulle grandi direttrici, le diagonali o quelle da Nord a Sud del Paese, non possono essere messe in pericolo dall’aumento dei costi stimato da RFI nell’ordine del 15%”.
La commissione Trasporti valuterà il da farsi, dopo che l’amministratore delegato di RFI ha palesato gli ultimi aumenti. Sarebbero 66 i miliardi necessari per sostenere lo sviluppo e la manutenzione della rete ferroviaria, non più giovane, fino al 2026.
55 miliardi sono parte d’investimento dovuto allo sviluppo anche tecnologico delle infrastrutture stesse, mentre 11 miliardi per i servizi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Alcuni partiti parlano di rischio, che l’aumento dei costi si blocchino alcuni lotti a favore di altri, non inseriti tra le scadenze del PNRR, ma già finanziati.