Allarme noleggio auto: mai più al Sud Italia?

Allarme noleggio auto: mai più al Sud Italia?
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Troppi furti e truffe: le grandi società di autonoleggio minacciano di abbandonare le località turistiche del Meridione
3 marzo 2014

Ci mancava anche questa: non solo a Pompei crollano le vestigia del passato, ma si rischia che non ci possano più arrivare neppure le auto dei turisti. Lì ed in tutto il Sud della penisola, infatti, è allarme rosso per quanto riguarda i furti di auto a noleggio: sono cresciuti del 40%, superando ogni possibile livello di tolleranza e costringendo quindi le grandi compagnie di autonoleggio a minacciare azioni davvero clamorose.

Immagine e posti a rischio

Infatti, se il trend non cambierà nei prossimi mesi, si potrebbe arrivare alla sospensione del servizio di noleggio a breve termine, con l’abbandono delle località a maggiore rischio (Sicilia, Campania e Puglia) da parte dei principali player internazionali e nazionali, con evidenti ricadute per i servizi di mobilità per i turisti, i livelli occupazionali di queste aree e, non ultimo, per l’immagine del nostro Paese all’estero.

E’ l’accorato grido d’allarme lanciato da ANIASA, l’Associazione Nazionale Industria dell'Autonoleggio e Servizi Automobilistici, che rappresenta all’interno di Confindustria il settore del noleggio veicoli (a lungo e a breve termine e in fleet management), per un fatturato complessivo di oltre 5 miliardi di euro, 7.000 addetti diretti (21mila indiretti) e 2 miliardi di entrate fiscali garantite all’Erario ogni anno.

Furti in crescita del 40% nel 2013

Da sempre i “topi d’auto” e le organizzazioni criminali mostrano particolare predilezione per le vetture a noleggio; ma negli ultimi mesi si è registrato un vero exploit che mette a serio rischio la redditività delle attività di renting in alcune zone della nostra Penisola.  Lo scorso anno, i furti di auto a noleggio a breve termine (quello turistico e per business) sono cresciuti in Italia di quasi il 40% (passando da 879 a 1.224 vetture) rispetto al 2012. In pratica, ogni giorno oltre 3 auto sono sottratte alle aziende del settore. Il danno economico complessivo supera i 20 milioni di euro e nei primi mesi del 2014 il trend sembra addirittura in ulteriore crescita.

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Nel 2013 i furti di auto a noleggio sono cresciuti del 40% rispetto all'anno precedente. L'ANIASA chiede interventi immediati da parte delle istituzioni

 

La classifica delle Regioni più colpite dal fenomeno vede la leadership della Campania (485 contro i 364 del 2012), seguita dalla Puglia, dove i furti di auto a noleggio del rent-a-car sono cresciuti addirittura del 64%: da 146 a 246 vetture. In terza posizione, in questa poco invidiabile hit-parade, si rafforza la Sicilia (+60% nel 2013, dai 103 casi del 2012 ai 168 furti); in quest’area, poi, un caso unico è rappresentato dalla città di Catania, dove nel 2013 si è concentrato l’80% del totale furti della Regione (132). Queste tre Regioni da sole costituiscono il 73% dei furti totali nazionali, con 899 episodi.

Altre aree oltre la media

Situazioni sopra i livelli di guardia si registrano anche nel Lazio (117 furti) e in Lombardia (119); ma qui il dato si spiega per l’elevato flusso di attività che gravita soprattutto intorno alle aree metropolitane di Roma e Milano.

Tutto ciò accade senza che le istituzioni centrali e locali riescano a contrastare il fenomeno e rischia di costringere i grandi operatori multinazionali e nazionali del noleggio a breve termine a ritirarsi da aree strategiche per l’offerta turistica del nostro Paese, mettendo a rischio oltre 1.000 posti di lavoro nelle sole Campania, Puglia e Sicilia; senza considerare l’incalcolabile danno di immagine per il nostro Paese, visto l’approssimarsi dei mesi caldi e considerato che in tutti i siti web il blocco delle prenotazioni in queste zone avrebbe un’eco deflagrante.

«Da mesi - dichiara Fabrizio Ruggiero, Presidente ANIASA - stiamo sensibilizzando le istituzioni sul fenomeno, ma il trend è in costante peggioramento. Siamo la categoria più colpita dal fenomeno dei furti e in alcune Regioni, in cui portiamo servizi, mobilità e occupazione, ci sentiamo oggi quasi abbandonati dalle istituzioni. Chiediamo l’attivazione immediata di un tavolo sulla sicurezza che coinvolga amministrazioni locali e centrali che definisca modalità di collaborazione con le Forze dell’Ordine al fine di individuare efficaci contromisure per arginare il fenomeno».

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