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L'Italia dell'auto parla da tempo di DOCUMENTO UNICO, pronto a entrare in vigore. Le Associazioni però lanciano l'allarme, prima dell'avvio: rischio di ingiustificato aumento, fino al 60%, nei tempi di lavorazione delle pratiche
Non è cosa da poco e lo dicono ANFIA, ANIASA, ASSILEA, FEDERAUTO, UNASCA e UNRAE. Insomma quelli che sono sul fronte. Insieme hanno chiesto con urgenza la proroga del termine per l'entrata a regime nuova disciplina.
Non siamo quindi del tutto pronti al Documento Unico (DU) di circolazione e proprietà degli autoveicoli, come invece previsto per il prossimo mese, di aprile 2021.
Il sistema del Documento Unico di circolazione ancora non funziona a dovere, spiegano le Associazioni e lo confermano i costi. Causati dalle criticità e dai disservizi. Lentezza e inadeguatezza della procedura digitale che pare abbia triplicato i tempi di emissione dei documenti e quindi i costi per l'utente, con evidenti riverberi negativi sull'intero comparto auto. A pochi giorni dalla definitiva entrata a regime del sistema, prevista per il 31 marzo, l'obiettivo è avere certezze di tempi adeguati a testare e affinare le procedure.
Le Associazioni, che vogliono essere coinvolte direttamente in un tavolo tecnico, sottolineano come il conto dei disservizi dell'ultimo anno siano altissimi, con tempi che sono aumentati mediamente dal 40 al 60%. Aumento generato dall’inefficienza del sistema digitale. Prima dell'introduzione del Documento Unico, i tempi di erogazione dei documenti di circolazione e proprietà erano accettabili, oggi pratiche un tempo lavorate in pochi minuti rimangono "appese" anche per oltre mezz'ora. Se cambiamento epocale doveva essere, occorre tempo per tenere fede a questa promessa.