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Noi italiani dei tempi moderni ci mettiamo sempre del nostro, per commentare a volte a sproposito e con esagerato anticipo certe cose, che sarebbero invece da “coccolare” perché tricolori. Questa volta si tratta del nuovo SUV medio Alfa Romeo, che sarà in strada nel 2021 ma di cui tutti parlano a dismisura con largo anticipo. Già perché il Concept quello sì, è noto e visto da un semestre. Prima a livello virtuale poi per davvero, in quel di Ginevra per il Salone 2019.
Da vari punti vista, esterni, non era niente male il Concept ma sotto il suo pianale è condiviso con Jeep Compass e le previste motorizzazioni ibride e termiche, anch’esse parzialmente condivise a quando possibile immaginare ora, non sarebbero nulla di innovativo in assoluto. Almeno uscendo nel 2021, come previsto da calendario.
Ora che si è già detto di stabilimenti, italiani e di produzione a regime entro un anno e mezzo, trapelano pure le foto della versione pseudo-ufficial-definitiva. Ma non vorremmo accada come per Giulia e in parte Stelvio: idolatrate, regine dei social da subito e di molti commenti, a ragione, però opache protagoniste dei mercati internazionali.
Non ci sarebbe infatti a ora nulla di fortemente caratterizzante Alfa Romeo, come la grande tradizione del passato; almeno se fosse "tutto qui, subito, ma tra due anni". D'altronde il passato Alfa non era fatto di SUV e i SUV su di oggi sono prima anche di FCA, che del marchio con Biscione milanese. È proprio questo il punto: lo spazio rimane per lo stile, per l’impronta, una variante magari, di motore oltre 300 CV con chissà... Solo 4 cilindri? Non possiamo ancora giudicare per davvero come sarà il nuovo Tonale, nonostante i commenti sui social. Magari svetterà rispetto alla concorrenza come sanno tutto sommato fare Giulia e Stelvio in termini dinamici, magari no, solo in pochi allestimenti.
Però i contenuti estetici e quelli di dotazione, in rapporto al costo? Non sarà facile possano scalfire la leadership di certi marchi tedeschi nella fascia premium e tantomeno per volume la convenienza di altri modelli, asiatici e non, sul “generalista plus” (discorso a parte capire se un marchio è sempre Plus o solo Premium, ndr). Ce ne sono di bei SUV moderni, di tutti i prezzi e con immagine costruita nel tempo, a dar da filo del torcere nel segmento che vedrà arrivare l’Alfa con Tonale.
Cosa ha di veramente proprio e lodevole il SUV tricolore della riscossa, che possa impensierire veicoli capaci di “farsi pagare” come BMW X2, Audi Q3 o Volvo XC 40 e Range Rover Evoque? Perché di quelli si parla e ai tempi, un’Alfa era globalmente ritenuta “sopra” a una Jetta, anche da chi sceglieva la concorrenza di segmento VW. Oggi rischiamo che la buona Tiguan resti lontana per Tonale, nei volumi vendita di sicuro, ma anche nella percezione di qualcuno che non la conoscerà nemmeno, prima di giudicare.
Se le ultime immagini rubate da una fantomatica sessione di “test statico” sono vere e quasi definitive, lo stile dei gruppi ottici e delle finiture inferiori di questo SUV Tonale, richiamano quasi troppo i modelli Alfa Romeo recenti. Del periodo che non ha visto vincente il brand del Biscione. Si mostra un taglio soprattutto al posteriore, che fa storcere il naso a qualcuno che ricorda cosa trasmettevano anche ferme rispetto alla concorrenza gli stili delle Alfa Romeo top (non le accostabili 145 e Brera, con illuminazione orizzontale come Tonale). Quelle "solo dietro"… Perché questo SUV Alfa di segmento C la trazione posteriore potrà anche averla, visto che sarà volendo integrale 4WD.
E allora, visto che stiamo parlando un po' di realtà ma un po’ anche di aria fritta che piace tanto ai social, di certi italiani modernizzati (che sanno più digitare forse, che produrre) speriamo che gli italiani moderni e motivati, al soldo del grande gruppo italo-americano, lavorino bene. Quelli con target il mercato e l'industrializzazione, ma anche la tradizione tricolore milanese del Biscione, che si rinnova nei SUV, come necessariamente deve.
Speriamo che ad Arese, Torino e Pomigliano, facciano davvero meglio di quanto si possa pensare fantasticando con troppo anticipo su un render, una foto rubata, tante chiacchiere poco precise. Perché Tonale tra 50 anni non resti solo un passo montano da 1884 metri tra le province di Brescia e Trento, che onora i caduti nella Grande Guerra e diletta gli sciatori, ma un gran bel veicolo da ricordare per chi lo guidava e possedeva ai tempi delle prime ibride di massa. Da apprezzare e desiderare, criticare solo dopo aver provato, come dovuto a ogni vera Alfa Romeo.