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Si avvicina la fine di un 2015 globalmente positivo per il mondo dell'auto. Dopo anni difficili, il mercato è finalmente tornato a crescere, e sembra che i periodi durisiano oramai alle spalle. Non per tutti, però, sembra essere così.
Alfa Romeo, nonostante i proclami roboanti dovuti alla rinascita della Giulia, è costretta a rivedere i propri piani per il prossimo futuro. In una nota interna diffusa agli azionisti, il marchio del Gruppo FCA traccia un bilancio dei primi nove mesi, rivedendo i progetti per il futuro. «Le attività di Ricerca e Sviluppo, produzione ed investimenti sui prodotti verranno ridotte fino al 2018. La gamma verrà così completata a metà 2020» si legge nel comunicato.
Ciò è anche figlio della trasformazione che sta subendo il brand Alfa Romeo nel suo animo. Lo spirito sportivo e per certi versi esclusivo del biscione è in via di rianimazione, e di conseguenza anche la rete di vendita dovrà adeguarsi a tale cambiamento. Il motivo più importante, tuttavia, è da riscontrarsi nel rallentamento del mercato cinese, panorama importante per il marchio milanese, che si rivolge parecchio all'Asia.
L'ambizioso piano industriale di Alfa, che prevedeva il lancio a partire dal 2014 di ben otto nuovi modelli in appena 4 anni, è costretto a subire uno scossone. Ad oggi la sola Giulia è stata presentata ufficialmente, ma il suo arrivo sul mercato è previsto per la seconda metà del 2016.
La casa del biscione è al lavoro anche su due SUV di medie e grandi dimensioni, oltre alla nuova Giulietta e ad una berlina di Segmento E.