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Il piano di Fiat Chrysler Automobiles con i modelli dei prossimi cinque anni e la strategia per l'Italia è in dirittura d'arrivo.
Tra una settimana, il 6 maggio, Sergio Marchionne scoprirà a Detroit le carte con cui punta al rilancio del Gruppo e tra queste ci sarebbe anche lo scorporamento del marchio Alfa Romeo e la costituzione di una società autonoma come per Ferrari e Maserati.
Il Lingotto non commenta, ma a Piazza Affari l'indiscrezione fa correre il titolo che chiude la giornata di ieri in lieve crescita (+0,29%).
L'Amministratore Delegato del Gruppo Fiat non ha mai nascosto di voler rilanciare la Casa del Biscione che, proprio in questi giorni, ritorna dopo quasi vent'anni negli USA con la 4C.
Per rilanciare il marchio molto dipenderà dai nuovi modelli che saranno annunciati con il piano. A queste future vetture è legato il destino degli stabilimenti italiani di Cassino, dove oggi si fa la Giulietta, e forse anche di Mirafiori.
Allo stabilimento torinese è stata destinata la produzione del SUV Maserati, ovvero il Levante, e di un altro modello ancora non noto e che, secondo qualcuno, potrebbe essere l'ammiraglia del Biscione.
L'importanza del piano strategico per le fabbriche italiane è dimostrata dal fatto che i principali esponenti dei sindacati voleranno a Detroit per ascoltare Marchionne.
«Il ruolo delle fabbriche del nostro Paese assumerà una posizione di centralità nell'allestimento dei 6 milioni di vetture che, presumibilmente, il nuovo piano di FCA dovrà prevedere», sottolinea Roberto Di Maulo, Segretario Generale del sindacato autonomo Fismic.