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Dopo una pioggia di teaser e persino qualche azione di depistaggio sul nome per tenere viva l'attenzione sul nuovo modello, ecco le prime immagini e le caratteristiche della nuova Alfa Romeo Milano, in realtà già trapelate ieri sui social. Compatta (4,17 metri di lunghezza, 1,78 di larghezza e 1,5 di altezza) ma un po' più grande degli altri modelli costruiti sulla piattaforma Cmp, ha un bagagliaio piuttosto rilevante (400 litri) e un'abitacolo comodo per 5 persone. Di prezzi ancora non si parla, ma è probabile che si collochino in una fascia più alta rispetto ad altri modelli affini come Fiat 600, Jeep Avenger, 2008, Opel Mokka. Un modello di grandi volumi, nelle intenzioni della Casa, che prenderà il posto in un sol colpo della Mito e della Giulietta.
Lo stile di questo modello è firmato Alejandro Mesonero-Romanos, responsabile del Centro Stile Alfa Romeo, e le linee nel loro complesso sono molto moderne ma con accenni di alcune classiche, come la coda tronca della Giulia Tubolare Zagato. Come tutte le Alfa Romeo, ha nel muso il lato forte della sua personalità, ottenuto anche con l'introduzione per la versione Milano Speciale di un disegno dello scudetto del tutto inedito (quello delle foto è definito "Progresso", ma c'è anche una versione "Leggenda" più tradizionale), dove il Biscione e la croce meneghina sono inseriti in una complessa struttura tridimensionale con ampi vuoti e pieni. Sicuramente questo dettaglio sarà quello che colpisce e farà discutere di più sull'estetica della Milano. Il resto dell'anteriore va allargandosi verso il basso, con i gruppi ottici full led matrix adattivi che ripropongono la struttura trina della Tonale.
Passando alla fiancata, sono sottolineati i passaruota e il brancardo con finiture plastiche a colore di contrasto, mentre il tetto quasi orizzontale si prolunga con un largo spoiler sospeso sul lunotto. L'altezza di 150 cm - un po' più bassa delle altre B-suv - dovrebbe rinforzare un design incline alla sportività. Le maniglie delle porte posteriori sono a filo carrozzeria e tutto il padiglione è incorniciato in una bordatura di contrasto. Vista dal vivo, si ha la netta sensazione che il colore della carrozzeria abbia un impatto molto forte sulle percezione estetica complessiva: le donano il rosso Arese e le finiture opache della versione Milano Speciale, il bianco un po' meno.
Chiudiamo la disamina estetica con il posteriore della nuova Alfa Romeo Milano: una coda alta e tronca sezionata dalle sottili luci a led che riprendono il disegno dei fari anteriori, idealmente uniti dalla grande scritta Alfa Romeo, senza stemma. Come detto, il bagagliaio ha una capienza dichiarata di 400 litri e la soglia di carico abbastanza alta; al suo interno lo spazio è ben organizzato, con il portellone elettrico per le versioni top. Un piccolo vano per i cavi è ricavato anche sotto il cofano anteriore (nella versione elettrica, ovviamente).
La base delle versioni a benzina per la nuova Alfa Romeo Milano parte da un motore da 136 CV largamente diffuso nel listini di Stellantis, ovvero il 1200 Turbo benzina 3 cilindri con turbina a geometria variabile e distribuzione a catena (la soluzione della cinghia a bagno d'olio è stata per fortuna abbandonata da un po') e una sezione elettrica con tensione di sistema a 48V e il motore elettrico integrato nel cambio automatico e-DCS6 a doppia frizione a 6 marce, molto efficiente. Il ciclo di funzionamento è il Miller e il contributo elettrico raggiunge i 21 kW/29 CV allo spunto, quando la batteria è completamente carica e la sua discreta potenza permette di viaggiare per una certa distanza anche sono con le sole batterie in città o sulle statali. È stata annunciata anche una versione Q4 che probabilmente avrà la stessa impostazione della Jeep Avenger 4xe con l'aggiunta di un motore da una trentina di CV sull'assale posteriore per realizzare le quattro ruote motrici. Di questa Alfa Romeo "trimotore" però mancano ancora alcuni dettagli tecnici. Si è parlato a lungo anche di una versione Quadrifoglio, che per ora non è stata annunciata, mentre dal momento del lancio ci sarà una Alfa Romeo Milano Veloce con spiccate caratteristiche di guida sportive e assetto ribassato di 25 mm, oltre che un equipaggiamento speciale.
La piattaforma utilizzata per la Alfa Romeo Milano è multi energia quindi in listino ci sarà da subito anche la versione 100% a batterie con un accumulatore da 56 kWh e un motore sincrono a magneti permanenti da 156 CV. Questa variante, ovviamente più pesante della Milano termica, ha un'autonomia Wltp di 410 km e si può ricaricare con una potenza fino a 100 kW. Secondo i dati dichiarati in città la distanza percorribile arriva addirittura a 590 km, dato molto elevato che sicuramente merita un'analisi approfondita. La ricarica veloce permette di passare da un SOC del 10 all'80% in 30 minuti, colonnina permettendo. Siccome Alfa Romeo non può far mancare una sportiva sul serio, nel listino arriva una versione Elettrica Veloce a batterie da 240 CV (stesse caratteristiche elettriche della Abarth 600e). Per chi sceglie l'elettrico, sono previsti tre "asset" di confort importanti: la wallbox domestica compresa nel prezzo, l'EV Routing (il navigatore connesso che programma i viaggi e aiuta a trovare un punto di ricarica) e una card Free2Move per avere accesso in roaming a migliaia di colonnine in Europa.
La plancia è dominata da due schemi da 10,25 pollici, uno per il guidatore e uno al centro per gestire l'infotainment e i parametri dell'auto. Quello dietro il volante riprende in pieno stile Alfa il cosiddetto "cannocchiale" ma con strumenti del tutto digitali e personalizzabili. L'intero complesso della console centrale è leggermente inclinato verso il guidatore e con grande intelligenza i comandi principali di uso più frequente sono di tipo fisico, un po' piccoli, appena sotto lo schermo, ma sempre meglio che le soluzioni "a tutto touch" bocciate anche da EuroNCAP perché causano troppe distrazioni. In ogni caso gran parte delle funzioni è attivabile anche attraverso il volante e la voce (anche Chat GPT è previsto nel sistema) e il display centrale si può personalizzare con il posizionamento delle icone di uso più frequente sulla home page. Sul tunnel centrale, infine, le selezioni per il cambio e le modalità di guida, con una componentistica e un design già ben conosciuto su altri modelli. I sedili avvolgenti portano la firma di Sabelt. Sul piano del confort e delle assistenze alla guida, è prevista una dotazione di ADAS di livello 2 (controllo di velocità, frenata e sterzo), sensori di parcheggio e telecamera posteriore. Il telecomando-chiave ha la funzione che apre e chiude le porte al semplice avvicinarsi o allontanarsi.
Quando potremo guidarla su strada si verificheranno le premesse che sono state alla base dello sviluppo di un feeling di guida che facesse emergere la Milano dal mondo delle auto "non alfa", a partire dalla dinamica di guida messa a punto in collaborazione con il team che a suo tempo lavorò sulla Giulia GTA e la mai abbastanza lodata piattaforma Giorgio. Ovvio che qui si parte da premesse molto diverse, ma concentrarsi sulla prontezza dello sterzo (il più rapido della categoria) e sulla taratura delle sospensioni dovrebbe aver stabilito delle buone basi di partenza. In particolare l'allestimento Veloce ha un'impianto frenate potenziato (dischi da 380 mm) ruote da 20" e barre antirollio sportive, oltre che un differenziale Torsen. Il DNA Alfa (selettore delle modalità di guida) prevede come sempre il settaggio dinamico, quello Natural e quello ad efficienza avanzata, e per le versioni 4x4 anche uno speciale programma Q4 per la bassa aderenza.
Tre i pacchetti previsti per equipaggiare la Alfa Romeo Milano secondo i propri gusti: per ciascuna delle 4 motorizzazioni si possono scegliere l'allestimento Techno per avere la massima dotazione di sicurezza, tecnologia e funzionalità come la guida autonoma di livello 2, il portellone elettrico con azionamento col piede, i proiettori LED Matrix e la navigazione connessa con assistente virtuale. Premium punta molto sui materiali pregiati con interni misto vinile-tessuto, sedile guidatore elettrico con funzione massaggio, illuminazione d’ambiente interna e pedaliera e battitacco in alluminio. Infine Sport che aggiunge l'Alcantara, i già citati sedili Sabelt e alcune connotazioni sportive all'esterno.