Se non è rivoluzione, poco ci manca, perché con il debutto della
nuova Alfa Romeo Giulia dovrebbe cambiare tutto per la Casa del Biscione: modelli, immagine, motori, mercati, posizionamento, metodi produttivi e che più ne ha più ne metta.
Tutto però parte da un dettaglio: quel cerchio sul cofano della Giulia che il Biscione dei Visconti lo racchiude insieme alla croce di Milano che fu la patria dell'Alfa.
Il nuovo logo Alfa Romeo.
Nuovo logo Alfa Romeo: cosa cambia
Bisogna guardare bene nel dettaglio il nuovo logo Alfa Romeo per scorgere le differenze con il passato: gli intoccabili Biscione e la croce rimangono, ma sono adesso su un campo zigrinato di color cromo, il Biscione si fa più prominente, il lettering “Alfa Romeo” è anch'esso in color cromo e si fa più retrò e sparisce la doratura nota dal 1972. Il restyling del nuovo simbolo Alfa, per la cronaca, è stato ideato dallo studio Robilant Associati, storico partner di Fiat, autore tra gli altri dei loghi di Illy, Fanta, Birra Moretti, Proraso, Chicco, Mulino Bianco, Galbani, Baci Perugina, Camel e moltissimi altri.
Quando un simbolo scandisce la storia
Si dirà, sono dettagli. E invece no, perché come sanno i tanti cultori del marchio che fino ad oggi soffrivano per un brand tanto glorioso quanto ridotto all'osso (fino a poco tempo fa la gamma era composta solamente da MiTo e Giulietta, anche una Casa di ultranicchia come Morgan poteva vantarsi di avere più modelli), ogni passaggio della storia della Casa italiana più famosa del mondo insieme a Ferrari (a cui tra l'altro si devono le competenze per avere realizzato il poderoso V6 biturbo da 510 cavalli che fanno scattare l'Alfa Giulia Quadrifoglio Verde da 0-100 km/h in appena 3,9 secondi), è stato scandito da un rinnovamento del suo simbolo.
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I logo Alfa Romeo dal 1910 al 1972
Un po' di storia
L'emblema Alfa Romeo nasce nel 1910: è già circolare, ci sono già la bandiera del capoluogo lombardo e il Biscione visconteo, ma vi si legge solamente A.L.F.A (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili) e Milano. In omaggio alla casa reale le due parole sono separate da due nodi Savoia. Viene modificato nel 1913, quando le lettere di ottone diventano più spesse e bianche con il contorno dorato. Nel 1915 l'ingegnere Nicola Romeo rileva la fabbrica milanese e nel 1919 il suo cognome viene aggiunto allo stemma Alfa e i nodi sabaudi vengono rinforzati. Il 1925 è l'anno della conquista del primo Campionato del Mondo, il primo mai organizzato nella storia, e a Milano si celebra l'evento contornando l'emblema con una corona d'alloro.
Bisognerà attendere il 1946, quando termina la Seconda Guerra Mondiale e dopo il referendum del 2 Giugno viene proclamata la Repubblica Italiana per vedere il nuovo simbolo dell'Alfa. Due ornamenti sostituiscono i nodi Savoia: politicamente, non era più il caso. Quel marchio rimane in voga fino al 1972, quando viene inaugurato lo stabilimento di Pomigliano d’Arco e Milano non è più l'unica città dove si costruiscono le Alfa.
Dunque, scompare la scritta “Milano”. Oggi debutta il nuovo logo e con esso, secondo quanto promesso da Sergio Marchionne, si apre un nuovo capitolo della storia dell'Alfa Romeo. Con un futuro tutto da scrivere.