Alfa Romeo: in futuro un'intera gamma a trazione posteriore?

Alfa Romeo: in futuro un'intera gamma a trazione posteriore?
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Il Gruppo Fiat starebbe sviluppando una nuova piattaforma a trazione posteriore e integrale, con cui dare vita ad una nuova generazione di modelli per competere con BMW e Mercedes-Benz. In futuro addio a MiTo e Giulietta?
23 luglio 2013

Non è un mistero che il Gruppo Fiat abbia iniziato, in particolare con la presentazione della nuova 4C, il rilancio in grande stile del marchio Alfa Romeo. Questo piano di sviluppo, che purtroppo sembra prevedere allo stesso tempo il forte rallentamento degli investimenti nei confronti di Lancia, vuole riportare la Casa di Arese a competere a testa alta con i marchi premium più affermati sul mercato, a partire dai brand tedeschi.

Alfa Romeo: un brand in pieno rilancio

Con l'arrivo dell'esclusiva sportiva 4C, prodotta negli stabilimenti Maserati di Modena, il marchio del Biscione vuole ridisegnare il proprio volto, tornando a proporsi come un brand esclusivo e dalla fisionomia puramente sportiva e ritornando su mercati fondamentali per lo sviluppo l'industria automobilistica contemporanea, come Stati Uniti e Russia.

 

Un altro tassello che rende più chiara la strategia di rilancio del marchio di Arese è senza dubbio l'accordo stretto con Mazda che porterà alla luce, pare nel 2015, la prossima generazione di MX-5 e la futura Alfa Romeo Spider. Le vetture condivideranno la medesima piattaforma meccanica a trazione posteriore sviluppata da Mazda e verranno prodotte in Giappone, ma ognuna di esse proporrà un proprio stile e un design che tiene conto della storia personale di ogni singolo brand.

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Con l'arrivo della 4C Alfa Romeo è tornata ad adottare lo schema a trazione posteriore, abbandonato definitivamente nel 1993

Un nuovo pianale a trazione posteriore (e integrale) per colpire il cuore del segmento premium

Per completare il quadro di un marchio in pieno sviluppo è sufficiente prestare ascolto alle ultime indiscrezioni che circolano all'interno del mondo automobilistico, messe in risalto in maniera particolare da Automotive News Europe, secondo cui il Gruppo Fiat-Chrysler starebbe sviluppando una nuova piattaforma a trazione posteriore, capace di ospitare all'occorrenza anche la trazione integrale, da destinare in modo particolare al marchio Alfa Romeo, ma anche a Chrysler e Dodge.

 

La nuova piattaforma a trazione posteriore permetterebbe ad Alfa Romeo di dare vita ad una nuova generazione di vetture di segmento C ed E, oltre ad un SUV, con cui tornare a competere con marchi del calibro di BMW e Mercedes-Benz, riportando al tempo stesso il sorriso sul volto dei tanti appassionati del Biscione che non avevano mai digerito il completo passaggio alla trazione anteriore (inaugurato dall'indimenticata Alfasud e completato in maniera definitiva nel 1993 con l'uscita di scena della Spider).

 

La nuova piattaforma a trazione posteriore dovrebbe quindi andare ad equipaggiare quella che tutti chiamano Alfa Romeo Giulia, una futura vettura di segmento D, erede della 159, e un più grande modello di segmento E, che andrà a ricoprire il ruolo di ammiraglia, lasciato tristemente vuoto dall'uscita di scena della 166. Rimane attuale anche l'ipotesi di un SUV con il marchio del Biscione. Per quanto riguarda i modelli d'Oltreoceano la nuova piattaforma potrebbe dare vita alle future Chrysler 300, Dodge Charger e Challenger, mentre la prima auto a disporre di qusta base meccanica dovrebbe arrivare intorno al 2015.

La nuova piattaforma a trazione posteriore permetterebbe ad Alfa Romeo di dare vita ad una nuova generazione di vetture di segmento C ed E, oltre ad un SUV, con cui tornare a competere con marchi del calibro di BMW e Mercedes-Benz

No alla piattaforma CUSW anche se più conveniente

Inizialmente i futuri modelli della Casa di Arese si pensava che sarebbero stati sicuramente equipaggiati con la piattaforma CUSW (Compact US Wide), derivata da quella dell'Alfa Romeo Giulietta ed utilizzata, per esempio, sulla Dodge Dart. Questa soluzione infatti sarebbe stata la più semplice in termini di investimenti economici perché il Gruppo Fiat produce il pianale CUSW negli stabilimenti di Cassino, in Italia, e nelle fabbriche statunitensi di Belvidere (Illinois) e Toledo (Ohio), ma dal prossimo anno anche a Sterling Heights (Michigan). L'unico stabilimento del Gruppo dove viene realizzato un pianale a trazione posteriore invece è quello di Brampton, in Ontario, in Canada.

 

I vertici del Gruppo italo-americano sono ben consapevoli che lo sviluppo di una nuova piattaforma a trazione posteriore comporta ingenti investimenti, ma evidentemente, sempre se queste indiscrezioni dovessero trovare riscontro nei fatti nei prossimi mesi, sono altrettanto convinti che solo veicoli a trazioni posteriore, capaci di garantire un feeling di guida unico, siano in grado di riportare nuovamente Alfa Romeo nell'Olimpo dei costruttori automobilistici.

alfa romeo 166 2001
La nuova è piattaforma permetterebbe di dare un'erede anche all'ammiraglia 166

Scartato anche il pianale della Ghibli

Questo piano di sviluppo inoltre scarterebbe anche definitivamente l'ipotesi di una nuova generazione di vetture Alfa Romeo sviluppate a partire dal pianale della Maserati Ghibli, un'idea che sembrava inizialmente caldeggiata dal Gruppo Fiat, ma che sarebbe stata abbandonata perché troppo costosa e troppo poco vantaggiosa rispetto ad una soluzione che prevede un pianale completamente nuovo, condivisibile con un vastissimo numero di modelli al di là ed al di qua dell'Oceano.

Addio a MiTo e Giulietta?

Il Gruppo dovrebbe dare il via libera o meno al progetto della nuova piattaforma a trazione posteriore, che al momento rimane assolutamente top secret in casa Fiat, entro la fine di quest'anno. Questo spiegherebbe anche il continuo rinvio della tanto attesa Giulia, un modello di cui si parla da anni, ma che non ha ancora visto la luce. Se questa ipotesi dovesse venire confermata, sembrerebbe infine che gli attuali modelli della gamma Alfa Romeo a trazione anteriore, ovvero MiTo e Giulietta,  siano destinati a non avere più eredi, lasciando il posto unicamente a vetture di alta gamma.  

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