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Questa settimana non è come tutte le altre, ma ha un sapore molto speciale. Mercoledì 24 giugno infatti potrebbe passare alla storia come la giornata in cui è risorto il marchio Alfa Romeo, dopo anni a dir poco difficili. Una data di debutto speciale, scelta un anno fa perché coincide con il 105° anniversario del marchio di Arese.
La rinscita del Biscione
Tra poche ore il Gruppo FCA svelerà al mondo la Alfa Romeo “Giulia”, la nuova berlina di lusso che dona nuovamente la trazione posteriore ad un modello del Biscione. Il 24 giugno però non verrà presentato soltanto un nuovo modello, ma avverrà qualcosa di molto più profondo.
Parliamo di “rinascita” perché mercoledì Alfa volterà pagina con il suo recente passato così controverso, per tornare a puntare in altissimo, come merita il prestigio del suo marchio. La Casa di Arese dirà addio al periodo di convivenza forzata con Fiat e rinascerà come un costruttore indipendente, con tecnologie proprie, pronto a sfornare auto nei segmenti più prestigiosi del mercato (addio quindi a MiTo e Giulietta).
Si chiamerà Milano? Nessuno ha certezze
Il nome “Giulia” non è quello definitivo e al momento nessuno sa con certezza come si chiamerà la nuova Alfa. Acluni vociferano che potrebbe chiamarsi “Milano”, ma in questo momento non si può dare niente per scontato. Il Gruppo italo-americano ha mantenuto la massima riservatezza sull'intero progetto, di cui fino ad oggi non si sa praticamente nulla. E' anche per questo motivo che la suspense è salita alle stelle, non solo tra alfisti ed appassionati.
I muletti beccati fino ad oggi durante le fasi di test per esempio si sono presentati agli obiettivi dei fotografi sempre super camufatti, quindi è stato impossibile farsi un'idea sul design. Sappiamo però con certezza che la nuova Alfa sarà una vettura di segmento D (lunghezza intorno ai 470 cm), pronta a rientrare a testa alta nel mercato premium, per vedersela con i mostri sacri tedeschi (Audi A4, Mercedes Classe C e BMW Serie 3).
Il progetto è ambizioso ma finalmente l'Alfa sembra avere i numeri giusti per potercela fare
Motori italiani
Il progetto è ambizioso ma finalmente l'Alfa sembra avere i numeri giusti per potercela fare. Oltre ad una nuova architettura che come abbiamo detto riporta la trazione psoteriore su un modello del Biscione (oltre all'integrale), la nuova berlina italiana sarà spinta da nuove motorizzazioni, molto raffinate. Addio quindi ai motori “riciclati dalla Fiat”, visto che sotto al cofano della Alfa Romeo “Giulia” troveremo nuove unità con potenze da 180 a circa 400 CV.
I motori saranno dei quattro cilindri in linea oppure dei V6, alimentati a benzina o a gasolio. Al top di gamma poi dovremmo trovare un sei cilindri a benzina da 2.9 litri a iniezione diretta, sviluppato in collaborazione con Ferrari. Per quanto riguarda i cambi invece dovremmo trovare un classico manuale a sei marce, oppure un automatico a otto rapporti. Non è ancora chiaro se sarà un convertitore di coppia (ZF?) oppure un doppia frizione di nuova concezione. E' possibile poi che Alfa rispolveri il marchio GTA per una variante super sportiva, con cui dare battaglia ai modelli Audi RS, Mercedes AMG e BMW M.
101% Made in Italy
La nuova Alfa sarà un modello che torna a puntare al 101% sul Made in Italy. La Alfa Romeo “Giulia” infatti verrà costruita nello stabilimento di Cassino, in Lazio, ma anche i motori saranno prodotti nel nostro Paese. In particolare, i benzina verranno realizzati a Termoli, mentre i diesel dovrebbero essere affidati allo stabilimento di Pratola Serra (un nuovo 2.2 diesel?) e alla VM di Cento (i V6?). Tante però anche le aziende italiane che hanno collaborato al progetto, da Brembo a Magneti Marelli.
In ogni caso ormai l'attesa è quasi finita. Non ci resta che aspettare ancora alcune ore per conoscere la nuova meraviglia dell'Alfa in ogni suo dettaglio.