Alfa Romeo 33 Stradale, i collaudi (in casa Audi) per testale per prestazioni massime [VIDEO]

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L'Alfa Romeo 33 Stradale scende in pista a Nardò, ecco come suona il V6 biturbo
25 novembre 2024

La nuova Alfa Romeo 33 Stradale, simbolo di eccellenza tecnica e artigianale del marchio del Biscione, prosegue il suo percorso di sviluppo in vista della consegna dei primi esemplari ai clienti. Il prototipo 00, cuore pulsante di questa fase, è stato sottoposto a test estremi in due dei centri di collaudo più importanti per l'industria automobilistica italiana: Balocco Proving Ground e Nardò Technical Center (NTC).

La 33 Stradale ha recentemente affrontato una serie di sessioni ad alta velocità presso il Nardò Technical Center, uno dei complessi di collaudo più avanzati al mondo, costruito da Fiat nel 1975. Situato in Puglia, il centro si estende su una superficie di 700 ettari e offre 20 piste di prova progettate per testare ogni aspetto di un veicolo. Tra queste spicca il celebre Nardò Ring, una pista circolare di 12,6 km di lunghezza e 4 km di diametro, considerata la più veloce al mondo.

Grazie al suo profilo parabolico basso, i driver, guidando alla velocità di compensazione sulla corsia appropriata, sperimentano la sensazione di un rettilineo infinito. Proprio su questo circuito, il team Alfa Romeo ha validato le prestazioni della 33 Stradale, tra cui una velocità massima di 333 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 3 secondi.

Prima di raggiungere Nardò, la supercar aveva affrontato test di bilanciamento e handling presso il Balocco Proving Ground, un sito storico per Alfa Romeo. Qui, il focus è stato sulla precisione dello sterzo, la risposta dell’impianto frenante e il comportamento dinamico su strada. Grazie al telaio ad H in alluminio, alla monoscocca in fibra di carbonio e alla configurazione sospensiva avanzata, i tecnici hanno potuto ottimizzare la guida, enfatizzando la proverbiale sportività che contraddistingue le Alfa Romeo.

I test iniziali a Balocco sono stati condotti a velocità moderata per valutare i sistemi di sterzo e frenata. Successivamente, il prototipo è stato spinto al limite, dimostrando il perfetto bilanciamento tra rigidità strutturale e agilità, garantito anche dalle sospensioni a doppio braccio con ammortizzatori attivi.

 

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