Alfa Romeo 33 Stradale: 5.000 ore di restauro per la bellezza BLU REALE

18 esemplari prodotti la Alfa Romeo 33 Stradale oggi è una delle più desiderate da parte dei collezionisti d'auto. Il perché è presto spiegato: è bella, ha una storia sportiva, è una Alfa Romeo come non se ne fanno più da tempo.

Questo basta per fare della coupé prodotta tra il 1967 ed il 1969 un oggetto unico e non c'è dubbio che di questo non bisogna ringraziare solamente l'azienda di Arese ma anche la matita di Franco Scaglione che in quei magici 397 cm è riuscito a plasmare potenza, eleganza e fascino in un connubio ancora oggi tra i più belli ed incredibili al mondo. 

700 kg di peso, una vera auto da corsa, la 33 Stradale è spinta da un V8 di 1.995 cc con alesaggio 78 e corsa 52,2 mm progettato da Busso con la gestione di Chiti che allora era il cofondatore oltre che il responsabile della squadra corse Autodelta, alias reparto corse Alfa. Un motore speciale non solo per le misure da super-quadro, non solo per il carter secco o per l'iniezione meccanica indiretta Spica, ma anche perché grazie alle due valvole per cilindro e le sedici candele riusciva a sprogionare una potenza di 270 cv a 9.600 giri nella versione competizione e 230 in quella stradale.

Scocca in alliminio e magnesio, motore longitudinale centrale, la 33 Stradale toccava 260 km/h di velocità massima e passava da 0 a 100 km/h in 5,6 secondi dichiarati anche se nelle rilevazioni delle riviste dell'epoca si erano misurati tempi sotto ai 5 secondi. 

Arte in movimento (veloce) riportata alla naturale bellezza dal collezionista Egon Zweimüller che ha scelto il blu reale per rendere omaggio ai 110 anni di storia del brand. La vettura, dopo 5.000 ore di profondo restauro, sarebbe dovuta partire per il Concorso di Eleganza di Pebble Beach ma la sfilata con ogni probabilità dovrà attendere tempi migliori: di certo la sua bellezza, come il gusto del buon vino, non potrà che migliorare col tempo.