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Compie 30 anni quella che è stata una delle ammiraglie più rappresentative della storia di Alfa Romeo: compie tre decenni l'Alfa Romeo 164, erede della Alfa 90 e progenitrice della Alfa 166.
In produzione per dieci anni dal 1987 al 1997, fu un'Alfa importante, perché fu la testimone più rappresentativa del passaggio dall'Alfa Romeo dall'IRI a Fiat. Fu infatti la prima vettura “integrata” del gruppo Fiat (anche se la cooperazione sul progetto tra Fiat e Alfa era avviata prima dell'acquisizione), che la realizzò sulla medesima piattaforma già condivisa da Lancia Thema e Fiat Croma “prestata” anche alla Saab 9000, tutte nate due anni prima.
Per la nuova ammiraglia del Biscione, che debutta al Salone di Francoforte del 1987, però, si fa uno strappo alla regola al contenimento dei costi e si adotta un giro porte specifico ed un cofano più basso. Il disegno viene affidato a Pininfarina, che ne tira fuori una vettura filante e gradevole. L'Alfa 164 ha proporzioni singolari: con 4,56 metri di lunghezza è più corta delle concorrenti (BMW Serie 5 e Mercedes Classe E le principali), ma con 1,76 metri è sensibilmente più larga. Ottimo il Cx, pari a 0,30.
Gli interni sono estremamente votati al comfort. I rivestimenti disponibili sono in velluto o pelle, la plancia sfoggia un disegno all'avanguardia per l'epoca con numerosi pulsanti e i display digitali del climatizzatore che ne sottolineano il ruolo di portabandiera tecnologica della Casa. Anche il bagagliaio era molto ampio, con 540 litri di capienza.
I motori disponibili al lancio sono il benzina di 1.962 cm3 (poi 1995 cm3) Twin Spark da 148 CV e turbodiesel di 2.499 cm3 da 117 e successivamente 125 CV, a cui si affiancheranno dopo il 2.0i turbo preso in prestito dalla Thema Turbo, il 3.0 V6 “Busso” delle Quadrifoglio Verde, il 2.0i V6 turbo e il 3.0i V6 24 valvole da 231 CV impiegato sulla 164 Q4 con trazione integrale (realizzata in collaborazione con Steyr-Puch), che rappresenta la versione più veloce e costosa con un prezzo di listino superiore a 80 milioni di lire.
La 164 è anche la prima ammiraglia del marchio a trazione anteriore, cosa che fa storcere il naso ai cultori del marchio, ma grazie al motore VM in compenso è anche la prima vettura di serie a gasolio a superare la soglia dei 200 km/h.
La 164 è anche un'auto internazionale: è l'ultimo modello Alfa ad essere commercializzato negli USA, in cui il marchio ritornerà solo nel 2014 con la 4C. E' commercializzata anche in Asia sotto il nome di Alfa Romeo 168 per ragioni... scaramantiche. Il 4 nella numerologia cinese rappresenta infatti la morte, mentre l'8 indica la salute e la prosperità. Su proposta dell'importatore, dunque, la 164 in Oriente diventa 168.
Nel 1992 l'ammiraglia di Arese riceve l'aggiornamento più importante: le dimensioni crescono a 4,67 metri di lunghezza per la versione Super, caratterizzata da inserti cromati sulla carrozzeria, cerchi più grandi da 16”, retrovisori esterni elettrici di nuovi disegno, rivestimenti in pelle e un restyling di strumentazione, console e pannelli porta.
Della 164 si ricorda anche la versione Pro Car, un esemplare unico nato per consentire ad Alfa Romeo di gareggiare nel campionato mondiale “Production Car” voluto dalla FIA, serie che però non prese mai il via per via degli altissimi costi: si trattava infatti di mettere in pista delle vetture con scocca simile a quelle di serie, ma con telai leggerissimi (quello della 164 era in kevlar e alluminio sviluppato insieme alla Brabham) e motori da Formula 1. La 164 Pro Car era infatti spinta dal V10 da 620 CV aspirato inizialmente previsto per il ritorno in Formula 1 con Ligier, sfumato anch'esso.
Dopo dieci anni di produzione e 268.757 esemplari usciti dalle linee di montaggio di Arese, il modello cedette il ruolo di ammiraglia all’Alfa 166, la cui produzione fu spostata in Piemonte, a Rivalta.
Alfa Romeo
Corso Giovani Agnelli, 200
10135 Torino
(TO) - Italia
800 253 200
https://www.alfaromeo.it/
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