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Alessandro Nannini rischia il processo per bancarotta fraudolenta. Secondo quanto riporta il Quotidiano Nazionale, l'ex pilota di Formula 1 e successivamente manager dell'azienda di famiglia, la Pasticceria Nannini, è accusato di non aver versato all'Erario tasse e contribuiti per un totale di circa 1.200.000 euro. Stando a quanto ha spiegato il pm, si tratterebbe di "operazioni dolose che avrebbero provocato il fallimento della società". Nannini, 62 anni, dovrà dimostrare di essere estraneo all'evasione fiscale e all'accusa di bancarotta fraudolenta nella gestione della società satellite del gruppo fondato dal nonno, Guido.
La Pasticcerie Nannini, con sede a Roma, è stata dichiarata fallita il 14 febbraio del 2019. A causare questo epilogo, secondo la procura, sarebbe stato proprio Nannini. La Procura, inoltre, ha contestato a Nannini di aver fatto sparire i libri contabili, ma questa imputazione dovrebbe essere ridimensionata, dal momento che i documenti sarebbero stati recuperati di recente. L'udienza preliminare è prevista per il 4 maggio prossimo.
La carriera di Nannini in Formula 1 fu stroncata proprio nel momento in cui stava per fare il grande salto. Il 12 ottobre del 1990, mentre stava pilotando l'elicottero di famiglia, si schiantò in fase di atterraggio nella tenuta di famiglia. Sbalzato fuori dal velivolo, riportò gravissime lesioni a un avambraccio. Il ritiro dalla F1 fu inevitabile. L'anno precedente aveva colto il suo primo successo con la Benetton, attirando l'attenzione della Ferrari, che lo aveva contattato per la stagione 1990. Ma la proposta, su base annuale, non aveva convinto Alessandro, che aveva detto no alla Rossa. Non poteva sapere che, di lì a poco, la sua storia in F1 sarebbe finita improvvisamente. Poi, la partecipazione con Alfa Romeo nel DTM e l'impegno nell'azienda di famiglia che, secondo i pm, avrebbe condotto al fallimento.