Al summit per l'ambiente con i jet privati: così hanno viaggiato i partecipanti alla COP26

Al summit per l'ambiente con i jet privati: così hanno viaggiato i partecipanti alla COP26
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I potenti del mondo non rinunciano a uno stile di viaggio tutt'altro che ecosostenibile anche quando si riuniscono per discutere su come salvare l'ambiente: oltre 400 jet privati sono atterrati a Glasgow per la COP26
2 novembre 2021

I potenti del mondo sono ritrovati a Glasgow per la COP26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Ma hanno viaggiato in un modo tutt'altro che green. Secondo quanto riporta Repubblica, circa 400 jet privati sono atterrati in Scozia nelle ore precedenti all'inizio dell'evento. Jeff Bezos, fondatore di Amazon, è arrivato a bordo del suo Gulf Stream da 56 milioni di euro, ma non è stato il solo. Anche Alberto di Monaco e decine di altri reali e amministratori delegati hanno dato vita ad un ingorgo assai pesante in termini di sostenibilità. Secondo alcune stime prudenti, la flotta di jet privati accorsa a Glasgow per la COP26 genererà 13.000 tonnellate di emissioni di CO2, più o meno quanta ne producono 1.600 abitanti del Regno Unito in un anno.

Anche il principe Carlo, noto sostenitore delle politiche a favore dell'ambiente, ha viaggiato a bordo di un aereo non commerciale dal G20 di Roma. Altri jet privati hanno percorso delle tratte coperte anche da voli commerciali, ma, essendo stati noleggiati, non è facile risalire all'identità dei passeggeri. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha generato circa 1 milione di tonnellate di CO2 per essere presente alla conferenza, intervenendo con una flotta di quattro aerei, l'elicottero Marine One e un corteo monstre di auto, tra cui spicca The Beast, l'auto presidenziale. L'ingorgo generato dai jet privati ha costretto Boris Johnson, in arrivo da Roma con il suo Airbus A321 con la bandiera del Regno Unito, a sorvolare Glasgow per oltre 20 minuti in attesa di uno slot per atterrare. I potenti del mondo, insomma, non rinunciano a un modo di viaggiare decisamente poco ecosostenibile, anche quando lo fanno per riunirsi a discutere di misure per salvaguardare l'ambiente.

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