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L’Autodromo chiude i battenti e il 31 marzo si svolgerà la vendita all’asta dei beni mobiliari. Niente da fare, quindi, per l’Adria international raceway visto che la modalità dell’asta non prevede il ritorno a una pista per le corse motoristiche. Sembra infatti molto lontana la prospettiva di trovare un acquirente in grado di sborsare milioni di euro per rimettere in piedi l’Autodromo in grado di tornare all’attività sportiva. Anche la politica ha provato a scendere in campo contro questa fine ingloriosa, ma senza risultati. Ha provato a presentare una mozione il capogruppo democratico Sandro Gino Spinello il 6 marzo scorso, ma l’ex sindaco ha preso atto che “il blocco delle attività dell’autodromo Adria raceway è motivo di forte e giustificata preoccupazione dell’opinione pubblica e che tale chiusura è causata dalla esecutività di una sentenza della sezione fallimentare del Tribunale di Rovigo di una società che in epoche trascorse ha gestito la struttura. Inoltre l’inattività dell’autodromo stesso sta creando la pesante apprensione di molti operatori economici, in particolare, di quelli dei settori della ristorazione e della ricettività che hanno visto azzerati il loro introiti come è emerso in maniera chiara nell’assemblea pubblica tenuta il 22 febbraio scorso all’hotel Stella d’Italia”. Senza dimenticare che l’indotto “collegato ad Adria raceway è sempre stato uno dei principali fattori di interesse economico del territorio”.
Ma, purtroppo, “la controversia giudiziaria sorta tra i vari soggetti interessati si presenta particolarmente delicata e complessa e nel tempo breve non appare di facile soluzione ed è riconosciuta l’esclusiva competenza dell’autorità giudiziaria di decidere nel merito sulla controversia sorta”. Nello stesso tempo auspica “un pronunciamento di merito di Banca Italia che sarebbe in grado di dirimere buona parte della controversia giudiziaria”. Per questo, Spinello ha chiesto che “le istituzioni di livello superiore a quello locale, ossia governo nazionale e regionale, di farsi concretamente carico di questa problematica che tanto decisiva è per le sorti dell’economia adriese e polesana e propone alla curatela fallimentare ed agli organi competenti di verificare la possibilità per arrivare in tempi brevi all’attivazione di una gestione commissariale provvisoria che consenta la ripresa delle attività di questo nostro parco motoristico, almeno nei settori economicamente più produttivi”. A tutto ciò si aggiunge che il sindaco Omar Barbierato non ha mai reso noto che ci possano essere sbocchi positivi per l’Autodromo. Nel frattempo, nei prossimi giorni la struttura aprirà le porte per un sopralluogo a quanti sono interessati all’acquisto.