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L'espansione dei marchi cinesi in Europa non è semplice come sembra. Lo dimostrano i dati di vendita e le recenti notizie dalla Germania riguardanti la ritirata della Great Wall: il produttore di Baoding chiuderà la sua sede europea a Monaco di Baviera, licenzierà circa cento dipendenti e interromperà l'espansione nel continente.
Secondo indiscrezioni riportate dalla rivista Manager Magazine e confermate dal direttore commerciale Steffen Cost, l'azienda ha informato dipendenti e partner commerciali della decisione, che sarà effettiva da agosto. Tuttavia, questo non significa un addio definitivo all'Europa, perchè Great Wall continuerà a operare nei mercati attuali di Germania, Svezia, Regno Unito e Irlanda, mantenendo la collaborazione con il Gruppo Emil Frey per l'importazione e la gestione della rete di concessionari in Germania.
I piani di espansione in Italia, Spagna, Portogallo, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Austria e Svizzera sono stati cancellati. Le ragioni dietro la decisione non sono ancora chiare, ma negli ultimi mesi sono emerse difficoltà crescenti. Manager Magazine cita i rapporti tesi con Emil Frey, aggravati dalla mancanza di accordo sul modello di vendita e dai cambiamenti strategici sui marchi e modelli appena lanciati, che hanno alimentato l'insoddisfazione del partner commerciale.
Anche le vendite, inferiori alle aspettative, hanno influenzato la decisione: secondo l'analista Matthias Schmidt di Schmidt Automotive Research, nei primi quattro mesi dell'anno le immatricolazioni nei quattro Paesi europei sono state solo 1.400, con un totale di 8.000 consegne dal 2022, di cui 6.300 l'anno scorso. Infine, l'avvio dell'indagine anti-dumping della Commissione europea, che ha coinvolto anche Great Wall, potrebbe aver contribuito alla decisione.