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Se n'è andato all'età di 94 anni Aldo Brovarone, storico designer di Pininfarina per la quale firmò tante Ferrari, Alfa Romeo, Maserati e Lancia rimasti mirabile esempio di gusto italiano.
La firma storica dell'automobile italiana, biellese di nascita, mosse i primi passi in Argentina: lo volle nel 1949 con sé Piero Dusio, fondatore della Cisitalia, che in Sudamerica aveva fondato la AutoAr, prima Casa argentina.
Nel 1952 lo stesso Dusio, colpito dalle sue doti, lo richiama in Italia per lavorare in Cisitalia, ma l'azienda è in ristrettezze economiche e di lì a poco Dusio lascerà l'azienda al figlio. Nel frattempo Brovarone aveva impressionato Battista Farina, che decide di assumerlo.
E' il 1953 e per Brovarone inizia l'esperienza, che durerà ben 35 anni, nel maggiore studio di stile italiano. Il primo progetto a cui si dedica da stilista semplice è quello della Maserati A6 GCS Pinin Farina Berlinetta, un disegno originariamente previsto per la Cisitalia e poi adottato per la potente vettura da competizione del Tridente.
Il suo nome è soprattutto legato a Ferrari: per la Casa di Maranello realizza la Ferrari 250 Le Mans e la prima delle Ferrari Dino, la 166 P da cui discenderanno le varie versioni stradali, come la 206 GT e la successiva 246 GT curate anch'esse da Brovarone.
Sempre per Ferrari è autore della Ferrari Superfast II, della Ferrari 365 e dell'esemplare unico commissionato da Gianni Agnelli della Ferrari 375 America. Il suo ultimo lavoro per Ferrari è il capolavoro Ferrari F40 quando è ormai direttore del team di designer di Pininfarina. La disegna insieme a Leonardo Fioravanti, poco prima di andare in pensione nel 1988.
A Torino si dedica anche alle Alfa Romeo: suo e di Franco Martinengo è il disegno di una delle auto italiane più amate e ancora oggi rappresentative: l'Alfa Romeo Spider “Duetto”. Per il Biscione firma anche la Giulia Coupé Speciale del 1965, della spettacolare 3500 Superflow e della concept Eagle su base Alfetta.
Per Peugeot abbozza sul finire degli anni '60 le versioni coupé e cabriolet della Peugeot 504, ma sono anche frutto del suo estro le forme della elegante Lancia Gamma Coupé del 1976.
Dopo la meritata pensione la sua attività non si ferma: offre la sua collaborazione gratuita a Stola per i prototipi Fiat Dedica, Abarth Monotipo 98 ed S82 e successivamente a Studiotorino. I suoi ultimi lavori saranno la Ruf RK Spyder del 2005 e la Ruf RK Coupé del 2006.