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Forse non tutti, specie i giovani, sanno chi sia Don Panoz. Nome simpatico e "americanizzato", per un personaggio di un certo peso a livello imprenditoriale. Già, l’italo americano che nel dopoguerra riesce a fare girare bene le proprie attività, uno dei tanti, per fortuna della nostra nazione, uno a cui piacevano anche le auto da corsa però e che ci ha messo del suo, per far sviluppare parte del settore in America.
Le sue attività hanno spaziato dal settore farmaceutico a quello alberghiero, passando per il golf, i vini e… il Motorsport, Endurance in particolare. A fine anni Ottanta, il nome Panoz entra nelle piste americane, gestendo strutture a Road Atlanta e nelle classifiche delle gare di durata, con proprie auto iscritte, come Esperante e Roadster, più recentemente arrivano varie LMP, poi le Abruzzi e Avezzano. La Esperante soprattutto, in una delle sue versioni è stata capace anche di salire sul primo gradino del podio GT2 a Le Mans 24h e Sebring 12h (nel 2006).
L’immigrato italiano che spesso, con i propri collage imprenditoriali e tecnici, riesce a beffare le grandi Case auto tedesche: se ne è parlato troppo poco, da noi.
Ci sono state anche Panoz a ruote scoperte, come le G-Force per IndyCar e ChampCar, ma i vincoli regolamentari variabili di frequente e i contratti, non davano tutta la libertà che invece Panoz preferiva avere. A livello organizzativo, Panoz è stato tra i fondatori della American Le Mans Series (ALMS) con quella voglia di grandi classiche per l’endurance anche negli USA e la capacità non comune di “associarsi” ai francesi sfruttandone nome e storia in America. La Petit Le Mans, giunta alla sua 21-esima edizione, è opera sua.
Il personaggio è stato di quelli forti anche fuori dal lavoro, amico e apprezzato dai miti del Motorsport a stelle e strisce e, uscendo dai motori, basti notare come.. Per uno che ha gestito l’azienda che ha diffuso per prima i cerotti transdermici (utili contro il fumo) la famiglia comunica oggi: “After a short battle with pancreatic cancer, he enjoyed his last cigarette and said goodbye to the world”. Nel video qui riportato, realizzato qualche tempo fa per il ventennale Panoz Racing, una sua intervista e gli aggettivi con cui lo descrivevano i suoi piloti.