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Nato a Roma il 24 giugno 1923, si laurea in Scienze Economiche e Commerciali, entra in Fiat nel 1974 divenendone Ad e presidente. Si dedica innanzitutto all'opera di risanamento finanziario, prosegue sviluppando la dimensione internazionale dell'azienda e rafforzando gli insediamenti produttivi in Italia.
Nel 1980 diventa amministratore delegato unico del gruppo e affronta il tema dei costi annunciando il licenziamento di 14 mila dipendenti. Lo scontro con i sindacati è forte.
Nel 1987, la Fiat è il secondo gruppo italiano. La fase cruciale successiva arriva la guerra del Golfo e le vendite di auto diminuiscono.
Nel 1998 da presidente lascia la Fiat dopo 24 anni ai vertici, con una buonuscita da 101,50 milioni lordi che lo impegnava a non rivelare segreti sugli affari del gruppo.
Dopo l'uscita dalla azienda degli Agnelli, Romiti è presidente di Rcs, dal 1998 al 2004, e della società di costruzioni Impregilo, dal 2005 al 2007, presidente della Accademia di Belle Arti di Roma fino al luglio 2013.