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Come avevamo già anticipato su automoto.it, cambia il mondo delle vecchie concessionarie gruppo Fiat e gruppo PSA. La rivoluzione Stellantis è già stata approvata da Tavares e pianificata: addio “concessionari” classici.
Ora diventeranno, gradualmente “concessionari retailer” sotto contratto di agenzia. I primi sono quelli dei mezzi commerciali, da giugno 2023, poi i marchi premium (Alfa, DS e Lancia) e a seguire tutto il resto. Ad aprire la strada non l’Italia, ma Austria, Belgio e Olanda.
In ogni caso tutta la galassia dei marchi Stellantis nel 2026 avrà questo nuova forma contrattuale a monte dei propri rivenditori, nelle nazioni dell'area G-10. I concessionari ci “perdono tanto” a diventare agenti? In teoria no, anzi. Stellantis garantisce una commissione del 5%, variabile secondo i tempi e i marchi (più alta inizialmente) e bonus che si affinano sul prodotto e sugli obiettivi annuali.
La nuova rete Stellantis dovrà puntare anche a guadagnare dai servizi complementari, ricordano i dirigenti del Gruppo. Con uno stock che resta di proprietà della Casa, il punto critico della transizione da concessionario a retailer è nella gestione dei costi in carico alla rete e del cliente: che non è più solo del concessionario con tutti i suoi dati e le informazioni in passaggio diretto alla Casa madre.
Casa che propone nuove piattaforme digitali, per gestire online al meglio con soddisfazione di tutti sia clienti sia retailer. La vendita da stock è una vendita complementare rispetto a quella pull. Secondo Maria Grazia Davino le dinamiche del futuro saranno sicuramente interessanti e verranno man mano affrontate. Qualcuno è soddisfatto, qualcuno attende di scoprire i nuovi sistemi e mettere alla prova la sostenibilità di questa nuova dimensione per i rivenditori auto Stellantis.