ADD 2019, Dealerstat senza tricolore: Suzuki batte Porsche e Mercedes ma è Toyota che innova di più

ADD 2019, Dealerstat senza tricolore: Suzuki batte Porsche e Mercedes ma è Toyota che innova di più
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Il marchio giapponese meglio valutato dalla propria rete concessionari in Italia, davanti ai tedeschi premium
16 maggio 2019

Piccola sorpresa nella classifica 2019, quella Dealerstat. Vero è che per l’automobilista forse è poco percepita ma intanto, la Suzuki ha superato marchi premium come Porsche (usualmente al top) e Mercedes. È l’indagine annuale Quintegia sul grado di soddisfazione dei concessionari nel rapporto con le case automobilistiche.

Dei 32 marchi in totale è soprattutto Mercedes che ha recuperato: ben 7 posizioni. Nella top 10, in ordine, anche Toyota, Bmw, Volvo, Ford, Mini, Kia e Land Rover.

Per Massimo Nalli, presidente Suzuki Italia: “Dal 1980 a oggi la crescita del Marchio Suzuki in Italia ha coinciso con la crescita della sua Rete, che ha ricambiato con una fedeltà al di sopra dell’interesse commerciale, consentendo di incrementare i volumi di oltre il 200% negli ultimi 6 anni. La soddisfazione della Rete è una colonna portante della nostra strategia. Aver raggiunto il primato è un onore ed una responsabilità”.

“Negli ultimi anni sta crescendo il livello generale di soddisfazione nei confronti delle case– ha detto il manager di Quintegia, Alberto Bet -, in virtù di una maggior fiducia non solo sul prodotto (3,56 in una scala da 1 a 5), ma anche sulla formazione (3,49) e sui servizi finanziari (3,44). Importante anche la prospettiva innovativa delle concessionarie, con oltre la metà dei dealer pronti ad accelerare sull’innovazione entro i prossimi 3 anni”.

Su questo fronte, è Toyota - con l’85% delle segnalazioni - la casa considerata a maggior propensione innovativa, seguita da Volvo, Bmw, Lexus e Audi, tutte con quote oltre il 60%. Nessun marchio made in Italy (salvo Jeep) è nella top 20.

Per quanto riguarda i marchi premium, ancora buona la prestazione di Bmw (al 5° posto) e Volvo (6° posto). Tra le aree di minor soddisfazione, le vendite business (valutazione a 2,78), i margini (2,80) e gli standard richiesti dalle case (2,98).

La valutazione complessiva si segnala infine in crescita; da 3,23 dello scorso anno al 3,32 di quest’anno.

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