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A Verona Suzuki non raggruppa i propri rivenditori ufficiali per degli incontri dedicati, che realizza in altre occasioni non pubbliche, ma è comunque presente sul palco con il racconto della propria esperienza e visione, in termini di mercato, all’Automotive Dealer Day 2018. Massimo Nalli, presidente della Casa giapponese che non vuole dire solo auto, ma anche moto e marine, è infatti tra gli speaker del forum Innovation is open, uno dei più seguiti tra quelli tenutisi durante la tre giorni.
“Dipendiamo uno dall’altro: i destini di Case e di concessionari sono incrociati, cerchiamo quindi di vivere in simbiosi per obiettivi comuni. Non tutti nel fare affari si fidano uno dell’altro, ma noi ci proviamo a fondo, anche se non è facile”.
In termini di chiarezza per gli automobilisti e clienti finali, occorre da parte delle reti ufficiali uno sforzo, visto il momento di transizione tecnologica per l’auto? “La confusione regna sovrana in effetti, tra clienti e purtroppo anche addetti al settore che non la pensano allo stesso modo. Lo sviluppo è molto veloce e non tutti comprendono subito la portata esatta delle situazioni, delle diverse tecnologie, soprattutto per l’ecologia”.
Nalli spiega la visione di Suzuki che non è analoga a quelle di alcuni costruttori europei. “Per l’immediato, è meglio dare limiti ecologici entro cui stare senza distinguere, senza favorire una o l’altra tecnologia che permetta di avere il risultato voluto. Il motore diesel è stato ucciso dalle normative europee, non dalle Case, che conseguentemente ci investono meno, salvo alcuni casi”.