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La conferma di Angelo Sticchi Damiani come presidente dell'ACI per un quarto mandato, ottenuta nell'ottobre 2024 con oltre il 90% dei voti dell'assemblea, ha acceso una complessa disputa politica e normativa. Nonostante la lunga carriera e il prestigio che l’ingegnere salentino porta con sé, il governo Meloni sembra voler mettere in discussione la legittimità della sua rielezione, in apparente contrasto con i limiti di mandato previsti per gli enti pubblici a natura sportiva.
Al centro della controversia si trova l’articolo 7 del decreto Emergenze, che richiede agli enti pubblici con natura sportiva di indire nuove elezioni entro 45 giorni dalla sua entrata in vigore, pena la nomina di un commissario straordinario. La norma riafferma inoltre il limite dei tre mandati per i presidenti di tali enti, colpendo non solo Sticchi Damiani, ma anche Giovanni Malagò, presidente del CONI, anch'egli in corsa per un quarto mandato.
Secondo indiscrezioni, l’articolo sarebbe stato introdotto per volontà del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che non nasconde il suo contrasto con l'attuale presidente ACI. Anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha espresso riserve sulla rielezione di Sticchi Damiani, ritenendo che questa sfidi un parere del ministero contrario alla candidatura.
La vicenda si inserisce in un intricato intreccio di interessi e rivalità all'interno del centrodestra. In particolare, alcuni esponenti del governo avrebbero visto nella quarta elezione dell’ingegnere un ostacolo alla possibilità di candidare Geronimo La Russa, presidente di ACI Milano e figlio del presidente del Senato. Tuttavia, altri esponenti della maggioranza, come Matteo Salvini, sembrano sostenere la posizione di Sticchi Damiani, alimentando ulteriormente le tensioni interne.
Tra le possibili soluzioni al caso, si discute di un emendamento correttivo al decreto Emergenze, che renderebbe applicabili i limiti di mandato solo a partire dalle elezioni del 2025, salvaguardando così la rielezione di Sticchi Damiani. In alternativa, si ipotizza che l'attuale presidente possa essere nominato commissario straordinario per gestire le nuove elezioni.
Angelo Sticchi Damiani continua a difendere la legittimità del suo incarico e a tessere alleanze politiche per garantirne la continuità. Con un curriculum che include ruoli chiave in ACI, CONI e FIA, l’ingegnere si presenta come un leader esperto e riconosciuto a livello nazionale e internazionale.