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La guida autonoma, lo sappiamo, è divenuto oramai il faro verso il quale il mondo dell’auto si sta dirigendo senza sosta. Anche in Italia, si presume tra non molto tempo, potremo vedere su strada i primi prototipi di questa futuristica tecnologia. C’è però chi predica – anche giustamente – cautela. Angelo Sticchi Damiani, Presidente Aci, pur dimostrando di credere alla guida autonoma preferisce testare inizialmente il tutto su pista, in condizioni di reale sicurezza e di assenza di pericolo per gli altri utenti delle strade.
«Prima di rendere le auto a guida autonoma parte del complesso sistema mobilità nel quale tutti ci muoviamo, occorre avere la certezza che questo genere di tecnologie sia 'error free' e che la loro diffusione rappresenti un vantaggio e non un rischio. È fondamentale verificare l'affidabilità delle auto a guida autonoma, prima di avviare la sperimentazione su strada.» dichiara Sticchi Damiani all’ANSA.
«L’Aci è pronto a fare la sua parte, mettendo a disposizione il suo know-how, le piste e i Centri di Guida Sicura di propria gestione: Monza, Vallelunga, Lainate e Magione. L'auto a guida autonoma non è il futuro: è il presente. Un presente per il quale scienza, tecnologia e industria sono già pronte, mentre cultura, diritto e società non lo sono ancora. Occorre colmare, al più presto, questo gap.»
Alle dichiarazioni di Sticchi Damiani fanno eco quelle di Marco Mauri, Direttore Innovazione e Sviluppo ACI Global. «C'è solo un modo per fare ciò che chiede Sticchi Damiani: testare le auto a guida autonoma in pista. Solo la pista è in grado di unire la scientificità dei test in laboratorio alla possibilità di riprodurre le condizioni standard della mobilità stradale.»