ACI: «meglio tassare caffè e sigarette piuttosto che la benzina»

ACI: «meglio tassare caffè e sigarette piuttosto che la benzina»
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Il Presidente dell’ACI ha manifestato il proprio dissenso in merito alle continue tassazioni operate sui carburanti, decretando che sarebbe invece più corretto pensare a forme di imposizione diretta sui beni voluttuari
5 giugno 2012

Il continuo aggravio fiscale rivolto al mondo dell'automotive, unito ai continui rincari decisi dall'esecutivo sulle accise dei carburanti, di cui le ultime stabilite in seguito ai tragici avvenimenti che hanno colpito la zona emiliano-romagnola, hanno portato svariate associazioni a pronunciarsi in merito alla situazione contingente, tra cui i vertici dell'Automobile Club Italia, che ha invitato il Governo a valutare soluzioni alternative.

«Anziché introdurre una nuova accisa che si aggiunge alle 16 già esistenti sulla benzina – ha dichiarato il Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani - meglio sarebbe stato pensare a nuove forme di imposizione diretta su altri beni di largo consumo e soprattutto voluttuari: dalla tazzina di caffè al pacchetto di sigarette.»

«Il continuo aumento della pressione fiscale sull’automobile è stato evidenziato anche da Bankitalia – prosegue - secondo la quale nel 2011 gli automobilisti hanno versato maggiori tasse per un totale di 6,4 miliardi di euro, con un incremento del 14,9% rispetto all’anno precedente.»

«Con lo sciopero della benzina indetto dall’Automobile Club d’Italia per il prossimo 6 giugno – ha continuato il Presidente dell’ACI – vogliamo lanciare un messaggio chiaro al Governo e al Parlamento: malgrado cerchino di usare meno l’auto per contenerne i costi, le famiglie non sopportano di ritrovarsi a sborsare sempre di più. Ciò vale soprattutto per i carburanti, il cui costo alla pompa è gravato da una pressione fiscale di circa il 60%.»

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