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L'emergenza Coronavirus sta avendo un impatto economico molto forte sul settore dell'auto: lo dimostrano i primi dati concreti diffusi da ACEA, l'associazione dei costruttori automotive europei. A causa dei fermi produttivi disposti per contenere l'espansione dei contagi da COVID-19, al 30 marzo 2020 sono stati persi 1.231.038 veicoli, distribuiti tra auto, veicoli commerciali, camion e bus. Un dato, questo, dovuto ad una media di 16 giorni degli stop degli stabilimenti nel nostro continente.
In Italia, lo stop alla produzione ammonta a 78.434 veicoli per 21 giorni di fermo medio degli stabilimenti. I lavoratori rimasti a casa sono 69.382. A livello europeo si sfonda la quota del milione: inserendo nel computo solo i lavoratori diretti nelle fabbriche, si parla di 1.110.107 persone. Nel nostro continente, il settore dell'auto impiega direttamente 2,5 milioni di lavoratori, distribuiti su 229 impianti; tenendo conto dell'indotto, si arriva a 13,8 milioni di persone.
«La preoccupazione principale di ACEA e dei suoi membri in questo momento è la gestione dell'immediata crisi del settore automotive, il quale si è sostanzialmente fermato, una cosa mai successa prima. La nostra prorità è salvaguardare la salute e l'occupazione di quasi 14 milioni di europei che lavorano direttamente o indirettamente nel comparto», ha dichiarato il direttore generale di ACEA, Eric-Mark Huitema.