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Il caso dell’automobilista distratta che si è ritrovata ben 94 verbali d’accertamento per accesso a ZTL (per un valore totale di circa 8.600 euro) ha comprensibilmente fatto notizia. All’epoca – l’inizio dello scorso dicembre – il caso è balzato agli onori della cronaca non solo per l’entità della multa e l’incredibile numero di violazioni, ma perché il tribunale di Mantova aveva offerto un’interpretazione particolarmente favorevole alla multata stabilendo che, secondo il sistema del cumulo giuridico per le sanzioni amministrative, si applicasse la sola pena prevista per la violazione più grave aumentata fino al triplo.
Tre multe invece di 94, insomma – un discreto sconto per la svanitissima automobilista, non confermato però dalla Cassazione, che con una sentenza (n. 26434 del 16 dicembre 2014) ha chiarito come la stessa norma del cumulo (art. 198 del Codice della strada) escluda al comma 2 il caso specifico degli accessi alle aree pedonali urbane e ZTL. Il trasgressore si trova così a dover pagare integralmente tutte le contravvenzioni elevate.