Accademia della Crusca, Linguaggio automobilistico: non uscite quella macchina

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L’istituzione non ha approvato alcun uso scritto per la gestione dialettale dei verbi di moto, ma ne ammette la chiarezza di significato a livello locale e nel mondo dell’auto, cresce lo slang da nuova mobilità
28 gennaio 2019

L’automobilista italiano si sa, usa spesso un linguaggio proprio per definire circostanze stradali o tecniche della vettura. In particolare oggi, che la nuova mobilità offre panorami e situazioni inedite per le vie e le piazze delle grandi città. Anche in officina poi, le semplificazioni di espressioni tecniche ormai sempre più articolate, si rincorrono. Tra meccanici che apprendono nuovi sistemi da gestire e proprietari di auto in difficoltà nel gestire anche loro, le spie accese e gli stati di recovery.. Modi di dire che non sono perfettamente corretti secondo le regole del linguaggio italiano, ce ne sono diversi.

Si erano compiaciuti in molti, per la fake-news di gennaio 2019 che additava l’Accademia della Crusca in approvazione per il noto “scendi il cane”. In realtà l’approvazione in lingua italiana, soprattutto scritta, non esiste per l'uso transitivo di verbi di moto. Questo però non cambia i fatti per la lingua parlata e le espressioni in voga a livello locale da molte parti d’Italia. Anche l’Accademia ammette che, in certi modi, ci si capisce. Vanno però corrette almeno nell’italiano scritto certe semplificazioni.

Ecco allora che anche nel mondo dell’auto ci si divide tra testi approvati e linguaggio parlato, abbreviato e in qualche caso connotato da cenni di slang per automobilisti esperti.

Slang della macchina

Riportate qui per l’occasione, solo alcune delle varie espressioni automobilistiche usate, specie dai giovani, per semplificare e connotare meglio fatti inerenti l’auto in Italia. Auto che per molti è sempre definita “la macchina” anche se a breve diventerà più apprezzata per le sue funzioni tecnologiche in abitacolo, da Smartcar, quasi priva di quelle pesanti emissioni sonore e di gas che ne hanno invece caratterizzato la storia. Modi di dire italiani capaci di usare impropriamente i verbi o i complementi della nostra grammatica, che però vanno al sodo del concetto, con un po’ di “tamarraggine” come a volte accade in certi ambienti motoristici.

- chiedere a qualcuno di portare l’auto fuori dal proprio parcheggio, o rimessa: "esci la macchina"

- pretendere da qualcuno di liberare il posto auto occupato: “esci quella xxxx di macchina”

- avviare il motore endotermico dell’auto: “appizza la macchina”

- attendere che il motore endotermico dell’auto sia regimato termicamente (ai giorni nostri serve sempre meno, ndr) “falla scaldare”

- fare controllare lo stato dell’elettronica di bordo, ovvero fare una diagnosi dei sistemi di controllo tramite presa OBD: “faccio dare una testerata alla macchina”

- correggere i parametri software o comunque variare i dati di una centralina (motore) “scentralinare o fare scentralinare la macchina”

- guidare a piena velocità l’auto: “andare a tuono” o “tarellare” (valido anche riferito alle prestazioni dell’auto stessa, che diventa soggetto)

- esprimere lo stato di riserva carburante: “dover fare benza (qualcunque sia il carburante)”

- subire un urto all’auto: “cioccare la macchina”

- motore che denota consumi elevati “macchina che tazza…”

- acquistare un autoveicolo fuoristrada di segmento A o B “farsi la gippettina”

- eseguire tutti i controlli e le sostituzioni ricambi previste nei controlli di manutenzione periodica, dal costruttore auto: “dare una bella tagliandata alla macchina”

- eliminare il Dispositivo Antiparticolato sullo scarico dei motori diesel nelle auto che lo hanno (tipicamente Euro4): “defappare la macchina”

- portare a regime di rotazione elevato il motore dell’auto: “tirare / dare una tirata alla macchina” se eseguito a veicolo fermo “sgasare / dare una sgasata alla macchina”

- attivare il tetto apribile di una roadster, o ripiegare manualmente la capote in tela di un’auto aperta: “scabriare la macchina” (indistintamente)

- guidare un’auto con tetto aperto, di qualunque tipo: “andare in giro scabriato”

- avere una o più segnalazioni di avaria indicate su cruscotto (es. spie o messaggi testuali): "mi si è acceso tutto il cinema/tutto il teatro in macchina"

- parcheggiare molto rapidamente, anche in spazio non consentito: "buttarla lì alla xxxx"

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