A24-A25: revoca concessione SdP, subentro immediato Anas

A24-A25: revoca concessione SdP, subentro immediato Anas
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Un decreto-legge prevede l'operazione di cambio entro dicembre 2023: ma non sarà tutto così semplice
9 luglio 2022

Il lungo braccio di ferro, l'estenuente ping-pong che oppone l'attuale concessionario e la pubblica amministrazione nella vicenda della gestione dell'A24-A25 è arrivato (forse) ad un punto di svolta decisivo: infatti, come riporta il Decreto Legge sul tavolo del Consiglio dei Ministri, la convenzione unica del 18 novembre 2009 sottoscritta tra Anas e Strada dei Parchi per la gestione in concessione della rete autostradale costituita dalle autostrade A24-A25 “è risolta per grave inadempimento del concessionario Strada dei Parchi".

La stessa bozza indica che sarà Anas a subentrare nella gestione anche per provvedere "all'effettuazione degli interventi di manutenzione ordinaria" e, "nei limiti delle risorse allo scopo individuate", ad "ogni ulteriore intervento ritenuto necessario dal Mims".
 

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Anas, inoltre, "provvederà ad applicare e a riscuotere le tariffe da pedaggio": i relativi proventi, si legge nel provvedimento, "sono destinati alla copertura dei costi di gestione, nonché all'effettuazione degli interventi".

Il decreto-legge dispone l'immediato subentro di Anas S.p.A.nella gestione dell'autostrada che, per assicurare la continuità dell'esercizio autostradale, potrà avvalersi di tutte le risorse umane e strumentali attualmente impiegate, tra cui il personale di esazione, quello attivo nelle attività operative e le attrezzature, automezzi e macchinari necessari ad assicurare il servizio.

È inoltre previsto che l'ANSFISA (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali) avvii un piano di ispezioni per verificare le condizioni sicurezza dell'intera infrastruttura autostradale.

Per gli utenti viene esclusa ogni ulteriore variazione delle tariffe, che restano invariate per il futuro rispetto a quelle del 2017.

«Ritengo che il provvedimento sulla revoca della concessione dell'Autostrada dei Parchi sia storico e siamo molto soddisfatti - ha così commentato Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole - Con il collega Orlando nel corso della riunione abbiamo rilevato come in questo modo si riequilibri il potere tra i concessionari e lo Stato».

Sulla decisione del governo interviene anche Marco Vincenzi, presidente del Consiglio regionale del Lazio: «Una decisione importante: il Governo riprende il controllo della A24 e della A25 ed ora il dialogo tra istituzioni sarà fondamentale per soddisfare le esigenze di cittadini e pendolari che viaggiano in entrata e in uscita da Roma e garantire il massimo della sicurezza agli automobilisti».

Ma Strada dei Parchi non ci sta

All'evidente soddisfazione della parte politica fa da contraltare la reazione di tutt'altro tenore di Strada dei Parchi, che ha annunciato battaglia con l’obiettivo di difenderei suoi interessi: la società ha definito «una scelta ritorsiva del tutto sbagliata» il provvedimento preso dal Governo, perché giunge fuori tempo massimo, visto che SdP ha notificato il 12 maggio ai ministeri delle Infrastrutture e dell’Economia la propria unilaterale decisione di avvio delle procedure per il recesso e la cessazione anticipata della concessione, essendo venute meno le condizioni minime in grado di garantire una efficace operatività in una condizione di equilibrio economico-finanziario.

Quindi, «è Strada dei Parchi che ha deciso di risolvere in via anticipata il contratto, la cui scadenza naturale è fissata al 2030, ed è a questa decisione che il Mims ha il dovere di rispondere attivando le procedure per definire l’indennizzo dovuto, come previsto dalla concessione».

Una decisione seguita alla «bocciatura del Cipess del piano economico e di fronte alla constatazione che pur essendo il Pef iniziale di SdP scaduto nel 2013, da allora, nonostante diverse proposte sviluppate da parte di SdP, recependo indicazioni e parametri forniti dal concedente, nulla è mai stato deciso». 

Per Strada dei Parchi la decisione, che trova origine nell'atteggiamento ostile presente nella pubblica opinione rispetto ai concessionari pubblici in seguito alla tragedia del Ponte Morandi di Genova, «poggia su una raccolta di documentazione che si ferma al 2019: da allora, se il pericolo fosse stato davvero acclarato, perché sono stati fatti passare inutilmente tre anni?».

Il braccio di ferro, dunque, potrebbe continuare ancora...

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