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Nove intensi mesi per far nascere una nuova creatura del genere umano. Nove anche i mesi affibbiati per fare penitenza dopo troppe malefatte al volante, pagando pure i danni al gestore autostradale. È il caso esempio di quanto non bisogna fare, da automobilisti del Bel Paese con la convinzione di essere più furbi, più veloci e scaltri del resto del mondo italiota. È successo in Lombardia, ora arancione ma in realtà, per molti come questo driver, sempre incolore come prima. Sempre libera per scorrazzare al volante infrangendo regole di CdS e di ogni DPCM. La piccola truffa autostradale del 47enne consisteva nel non pagare il pedaggio.
Ci sarebbe riuscito almeno 34 volte, o forse cento, prima di beccarsi la condanna ai 9 mesi, di carcere. Il punto della furbata al volante palesemente toppata è il casello di Arona. A26 in provincia di Verbania, ma il metodo è valido anche altrove per scroccare l’autostrada e non è raro vederlo messo in pratica. In sostanza, per non pagare l’autostrada ci si accoda al meglio con le vetture davanti e si transita, o meglio ci si infila e passa “sotto” prima che la sbarra richiuda il passaggio.
Autostrade per l’Italia, con tanto di filmati dalle telecamere di sicurezza e denuncia, attende ora risarcimento. Erano quasi cento i presunti pagamenti “sfuggiti”, ma dal tribunale ne sono stati riconosciuti 34.