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E’ inutile che le amministrazioni si impegnino con investimenti importanti in termini di piste ciclabili, mobilità elettrica e car sharing se poi i cittadini non imparano ad utilizzare in maniera sempre più consistente questi nuovi sistemi per muoversi nel rispetto dell’ambiente. E’ l’estrema sintesi dell’intervento fatto dal sindaco di Torino, Chiara Appendino, all’ultimo Festival dello Sviluppo Sostenibile. “Le città – ha affermato - sono chiamate a essere protagoniste in questa transizione che sta avvenendo a una velocità superiore anche grazie all’emergenza sanitaria. La transizione energetica ha bisogno di un cambiamento radicale”. Un cambiamento radicale che, però, non può passare solo dalle amministrazioni e che deve necessariamente coinvolgere i cittadini, magari attraverso campagne di sensibilizzazione e, se serve, di repressione dei così detti comportamenti non rispettosi dell’ambiente. “Le città - ha proseguito la prima cittadina di Torino - sono protagoniste anche perché è dai comportamenti che si ottiene il cambiamento, i sindaci devono essere il terminale e protagonisti di questa transizione. È vero che servono investimenti, la messa a terra di infrastrutture materiali come la raccolta differenziata e le piste ciclabili ma serve l’investimento immateriale, ossia culturale. Posso mettere decine di chilometri di ciclabili, lo scooter elettrico, lo sharing ma se il cittadino non lo utilizza questo cambiamento non avviene”