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Domenica 11 settembre l'Associazione Strada del Vino e dei Sapori dell'Oltrepò Pavese ha presentato il libro-guida “Guidando con Gusto”, nella rinata struttura storica dell'Enoteca Regionale di Lombardia di Cassino Po di Broni.
Un libro che riesce a tenerci lontano da internet, da portar con sé nello zaino, nel cruscotto dell'auto, nel bauletto o, perché no, da tenere in cucina accanto ai ricettari. Rilegato a spirale, ha l'aspetto di un diario di bordo ma i suoi contenuti fatti di itinerari, indicazioni su ristoranti e agriturismo, nonché di ricette tipiche non sono per nulla schematici. Scritto come un romanzo, ci riporta a quando si viaggiava con l'ausilio della sola guida turistica, ma sceglie attentamente ingredienti attuali per rendersi più accattivante dei consigli della rete. Oltre a citare ristoranti, strade, cantine e ricette, la guida ci sa comunicare come l'affidabile consiglio di un amico fidato ed esperto, lasciandoci senza dubbi.
Troppi pareri possono essere a volte fuorvianti, mentre il racconto vero di un esperienza diviene porto sicuro a cui affidare la riuscita di una desiderata vacanza.
I sei itinerari proposti sono indicati indifferentemente per bici, auto o moto. Basta non correre. I luoghi sono presentati con grande perizia storico-culturale e grandissima attenzione è data al gusto, a 360°: da bere, da mangiare e da guidare.
Se il vino rimane il filo rosso che unisce i sei itinerari, i temi culinari, i locali proposti e le ricette presentate non si assomigliano mai e sembrano poter attrarre e accontentare gusti diversi.
Troviamo indicazioni per i migliori salumifici ma anche per il circuito Tazio Nuvolari dove poter finalmente liberare la cavalleria come avremmo voluto fare sulle stradine percorse, o le più belle architetture, dalle più antiche alle più recenti, visitabili dal “viaggiatore con gusto”.
A completare la ricchezza di questo bel racconto-guida vi sono poi i contatti per le diverse attività godibili lungo questi itinerari: dalla motonave per le gite sul Po, ai percorsi per mountain bike, dalla pet-therapy alle dune buggy, tutto è indicato in modo molto utile alla fine del libro.
Volessimo definirlo con due parole si può dire che la varietà di questo lavoro è frutto di completezza e non di genericità.
La giornata scelta per la presentazione ci ha sorpresi. Le premesse di Oltrepò Pavese con i suoi vini, le sue strade e i suoi piatti sono già garanzia di trovar per certo il bello ed il buono che ti aspetti. La differenza sta nello scoprire ogni volta che ci torni dei nuovi aspetti, veri universi sensoriali.
Un oste incredulo chiama un amico e grida “C'è Markku Alen che sta passando con la sua S4 indiavolata!” - conseguenze del buon vino? No, solo un ottimo occhio.
Per inaugurare i sei percorsi nel cortile dell'Enoteca Regionale vi erano radunate come madrine due Lancia 037, due Lancia S4, una Volvo, accurata replica di quella con cui corse Alen, e…un Ducato. Prima di parcheggiarsi la S4 è andata a sgranchirsi tra le stradine nei boschi descritte nel libro, tra le mani di Markku Alen con l'ammirazione di tutti.
La giornata è scandita con chiarezza e, partendo dal libro, si passa al cortile delle meraviglie con Alen che vi passeggia attorno, per poi rifocillarsi con magnifici piatti locali. Il pomeriggio termina in assaggi e presentazioni delle eccellenze eno-gastronomiche e prodotti agricoli locali. Questo è importante perché l'Enoteca Regionale ha assunto valore di volano per i diversi produttori di vino, riso, dolci e altre particolarità locali. Si parla di Italia del gusto mentre nella realtà la filiera del cibo di qualità è sempre più in difficoltà. Non parliamo solo di patti ricercati ma, ad esempio, quanti di noi dopo aver mangiato in molte pizzerie passano la notte a bere acqua a causa dei lieviti chimici? Persino prodotti meravigliosi ma semplici subiscono dunque l'andamento dell'economia. Quest'enoteca ha il ruolo di difendere e persuadere con entusiasmo verso la produzione agro-alimentare e culturale locale.
Constatate la grande sostanza e l'affiatata preparazione delle persone che contribuiscono a far crescere questa realtà con passione, diamo uno sguardo alla comunicazione di questo ambiente, la sua qualità e l'atmosfera che sa creare.
Dall'ingresso l'estetica ci trasmette rigore ma anche colore. Le scale sono decorate con una semplice curva di bottiglie uguali, nuove, vuote e senza etichetta che tappezzano il muro, posate su lunghe file di mensole.
Un gesto di decorazione che crea “ambiente” ma non moda passeggera. Bene dunque. L'ascensore subito in vista e le sale degustazione e conferenza sono subito raggiungibili e lo spazio è immediato, senza passaggi angusti. I bagni - perenni ambienti italici ove non troverete mai sapone o salviette sufficienti - sono in ordine.
I prodotti sono eccellenti ed hanno un understatement che li consegnerà facilmente ad un successo costante. La bontà del riso, dei vini o dei salumi non viene enfatizzata a dismisura ma la loro sostanza è davvero bandiera di un prodotto unico e da amare.
Il cortile ospita un unicum, come abbiamo detto: le auto da gara che hanno saputo vincere non solo per essere progetti vincenti di uomini straordinari, ma perché rappresentano un immagine dell'Italia sana, agile e adorabile. Scesi tutti o quasi da un auto straniera per venire a visitarle, qui nessuno pensa ad un auto straniera. La 037 e la S4 sono divinità dell'olimpo. La prima è figlia del canto del cigno di Lancia, con la sua Beta Montecarlo (che ricorda e da cui esteticamente un po' deriva), auto sportiva dall' intensissimo livello stilistico. Erano gli anni della Gamma Coupé del grandioso Aldo Brovarone. Linee eteree, perfette e italianissime che cercarono di tracciare una via elegantissima ed unica da intellettuale libero, lontana sia dal popolare - pensiamo ad una 2cv - che dall'aristocratico - pensiamo ad una Jaguar, ovviamente dell'epoca -. Ma venne la Trevi...
E dopo di lei l'orribile S4. Già, perché quel suo cofano posteriore che termina all'altezza della ruota, quel muso lungo a dismisura e quegli spoiler la rendono decisamente...splendida.
Non è la solita critica al presente: i fari anteriori, il navigatore, i sensori di parcheggio... speriamo solo che ne vengano sempre più, ma non consideriamoli canoni di bellezza come spesso si legge, sono accessori e non estetica. Qui la funzionalità sportiva crea lo splendore, uno stile che emoziona con la sua chiarezza.
E anche l'orrore, diciamolo: il mitico “Gruppo B”, categoria della S4, iniettò di colpo nei rally centinaia di cavalli che rivoluzionarono questo sport. Da disciplina divenne un’esasperazione sportiva, pericolosa, che mise l'uomo non di fronte al percorso ma a se stesso ed alla sua prestazione fisica da portare all'esasperazione. Come per la F1 e (soprattutto) la barca a vela, dove da poco tempo una scuffiata si può portare dietro una vita.
Siamo di fronte dunque ad una foto importante: gli ultimi rally sani di un’epoca, quelli della 037 che con le sue due sole ruote motrici sbaragliava quelle a quattro e della S4, folle ma frutto coerente e non nascondibile della ricerca tecnologica contemporanea. Dopo di lei si decise di inventare un canone soft, una mezza via tra il perbenismo e la concretezza, che solo la pillola “Delta Integrale” riuscì egregiamente a farci digerire, sulle note e la realtà di “We are the champions”.
Non limitarsi a parcheggiare queste quattro auto meravigliose ma incorniciarle in un contesto con i loro protagonisti è segno di grande zelo. La perizia di ricreare la replica della Volvo con cui corse Markku Alen - a lui svelata come saluto al suo ingresso in cortile - è simile a quella che ci è voluta a ritrovare un vecchio Ducato ancora integro e trasformarlo in replica di quello dell'assistenza Lancia ufficiale – ovviamente in livrea Martini – da mettere anch'esso in questo “box”. Interessanti per la loro completezza e qualità i libri monografici sulle Lancia da corsa e sulla S4 presentati sul posto.
La storia “Automobile” è stata dunque presentata con un contesto ed un contorno per nulla facile da ricreare. Non si è certo approfittato della sola bellezza di 037 ed S4 per attirare il pubblico ma si è offerta anche la possibilità di ricordare in che contesto si inserivano, per meglio farle spiegare dal protagonista di eccezione Markku Alen. Certamente una presentazione con anche delle finalità di marketing, ma molto ben riuscita e apprezzata dai palati raffinati.
Tai Sammartini