Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
La Formula 1 ha sempre avuto un'aura di esclusività, una combinazione di ingegneria d'avanguardia, piloti leggendari e automobili che hanno scritto la storia delle competizioni. Uno dei protagonisti che ha contribuito a plasmare il volto moderno di questo sport, Bernie Ecclestone, ha recentemente fatto notizia con una decisione significativa: la vendita della sua preziosa collezione di vetture storiche a Mark Mateschitz, erede dell'impero Red Bull.
Secondo le indiscrezioni, l'affare si aggira intorno ai 500 milioni di sterline, sebbene l'importo esatto della transazione non sia stato rivelato ufficialmente.
La collezione di Ecclestone comprende 69 vetture da corsa, ognuna delle quali ha una storia unica e rappresenta un pezzo fondamentale dell'evoluzione della Formula 1. Tra i modelli più celebri spicca la Brabham BT46B "fan car" del 1978, resa celebre da Niki Lauda: una vettura caratterizzata da una ventola posteriore che creava un effetto suolo rivoluzionario e che venne bandita dopo una sola gara a causa della sua superiorità schiacciante.
A completare le punte di diamante della collezione, poi, ci pensano la Ferrari F2002 guidata da Michael Schumacher nella stagione in cui conquistò il suo quinto titolo mondiale, McLaren MP4/4 del 1988 con cui Ayrton Senna e Alain Prost segnarono una delle stagioni più iconiche della storia della F1, vincendo 15 delle 16 gare disputate e la Lotus 49 del 1967: una delle prime monoposto a montare il rivoluzionario motore Ford-Cosworth DFV, che avrebbe dominato la Formula 1 per oltre un decennio.
La collezione, però, non si limita solo alle monoposto di Formula 1, ma include anche alcuni modelli sportivi e prototipi che hanno partecipato a competizioni di endurance e gare leggendarie come la 24 Ore di Le Mans.
Per anni, questa straordinaria collezione è stata custodita in un hangar situato presso l'aeroporto di Biggin Hill, nel sud dell'Inghilterra. Solo pochissime persone hanno avuto accesso a questa incredibile selezione di auto, che Ecclestone ha collezionato nel corso della sua lunga carriera ai vertici della Formula 1. L'imprenditore britannico, che ha oggi 94 anni, aveva deciso di vendere la collezione con la ferma volontà di garantirne la conservazione e di evitare che la gestione ricadesse sulla moglie Fabiana e sul figlio Ace dopo la sua scomparsa.
A firmare l’assegno a diversi “zero” ci ha pensato Mark Mateschitz, 32 anni, l'erede dell'impero Red Bull dopo la scomparsa del padre Dietrich Mateschitz nel 2022. La sua passione per il motorsport e l'impegno nel proseguire la visione paterna si sono già concretizzati con investimenti strategici nella Red Bull Racing e in altri ambiti legati al mondo delle corse.
Mateschitz ha dichiarato che intende rendere la collezione accessibile al pubblico attraverso un museo dedicato, probabilmente situato in Austria, vicino alla sede della Red Bull, consentendo così agli appassionati di motorsport di ammirare da vicino le vetture che hanno segnato la storia della Formula 1 e di comprenderne l'evoluzione tecnologica.
"Questa collezione rappresenta molto più di semplici automobili. Sono pezzi di storia, testimoni di epoche diverse della Formula 1, e meritano di essere condivisi con il mondo", ha affermato Mateschitz.
Questa transazione si colloca a pieno titolo tra le più significative nella storia del collezionismo di auto da corsa: non solo per il valore economico dell'operazione, ma soprattutto per il significato culturale e storico dei veicoli coinvolti.
In un'epoca in cui la Formula 1 sta vivendo una nuova fase di espansione globale, grazie anche al successo mediatico di serie come Drive to Survive di Netflix, l'idea di creare un museo che raccolga queste vetture iconiche potrebbe rappresentare un'opportunità unica per avvicinare il pubblico alla storia di questo sport.
Indipendentemente da dove verranno esposte, ciò che è certo è che questa collezione ha finalmente trovato una casa che saprà valorizzarla.