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Facciamo il punto, a oggi, per i tanto citati 500 milioni messi dal Governo italiano per il settore automotive. La situazione, che si sta ancora definendo in alcuni dettagli, vede la maggior parte delle risorse messe negli incentivi per acquisto di veicoli nuovi a basse emissioni, elettrici ma non solo. Una minor parte è per sviluppare la rete di colonnine ricarica, circa 90 milioni. Sono quelle necessarie alle auto elettriche o plugin. Poco, ma comunque qualcosa, per chi invece sostituisce l’auto con un modello usato.
Tralasciando i dettagli tecnici o di compensazione e valori tra vecchie risorse e nuove aggiunte, la “scaletta” vede alcune classi di emissioni ormai note, secondo cui si ripartiscono i soldi messi a disposizione per aiutare il mondo dell’auto e soprattutto la vendita, svecchiando il parco circolante almeno nelle intenzioni.
Il periodo che risulta utile è quello dell’annata in corso, fino al 31 dicembre 2020. Valutando le note fasce di emissioni, in molti hanno subito commentato con critica le scelte del governo. In particolare sulle risorse date alla classe 61-110 g/km CO2 dichiarato. Sono inclusi parecchi modelli di auto appetibili per utenti medi, ma è stata frazionata (61-90 g/km e 91-110) sempre con tetto di prezzo 40mila euro al netto dell'Iva. Conteggiando bene si comprende che la parte alta, fatta di veicoli adatti a molti, i classici termici Euro6 (diesel o benzina, volendo anche mild) ha preso poco.
In fascia 91-110, sono solo 100 i milioni messi, dei 500 globali tanto sbandierati. Visto il tipo di auto che rientra in questa fascia e l’utilità generale, sociale ma anche di parco circolante, molti addetti ai lavori dicono che è troppo poco. In pratica la critica è che si è dato ancora troppo alle vetture “per pochi” che sono quelle più pesantemente, o totalmente, elettrificate; non adatte alla massa che vorrebbe cambiare un vecchio modello con qualcosa di moderno ma non per forza elettrificato.
A conti fatti, ecco il valore dei bonus conteggiabili a oggi, diviso tra casi di rottamazione vecchio veicolo, oppure no.
ROTTAMAZIONE:
- la fascia 0-20 g/Km CO2 “scala” 8mila euro
- la fascia 21-60 4.500 euro
- la fascia 61-90 1.750 euro
- la più estesa 91-110 “solo” 1.500 euro.
In ogni caso è riconosciuto il contributo addizionale, quello del venditore auto che è di 2mila euro.
SENZA ROTTAMAZIONE:
- fascia tra 0 e 20 g/km di CO2 bonus di 5mila euro
- fascia 21 - 60 2.500 euro
- fascia 61 - 90 mille euro
- fascia maggiore, vista la quantità di modelli presenti a listino, tra 91 e 110, bonus di 750 euro.
In questi casi il contributo addizionale del concessionario è minore, di mille euro.
Il nuovo decreto ha messo sul piatto anche 5 milioni per alleggerire le spese fiscali dei trapassi: del 60% sui passaggio di proprietà auto fatti nel 2020. Occorre rottamare modelli da Euro 0 a Euro3 massimo, acquistando un usato almeno Euro6 o con emissioni al limite dei 60 g/km (ed inferiori, ovviamente).
Infine,, altri 5 milioni sono stati messi per chi rottama due auto. Nel caso si ha diritto ad altri 750 euro, utilizzabili per la vettura acquistata o come credito d'imposta (entro tre anni per spese di mobilità).