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La 500 Miglia di Indianapolis è l'ultima corsa in ordine di tempo ad essere rinviata a causa della pandemia di Coronavirus in atto nel mondo: la centoquattresima edizione della classica statunitense, in programma il 24 maggio, slitta al 23 agosto. Anche il resto dell'agenda è spostato ovviamente in avanti, con le prove libere il 12 e il 13 agosto, il Fast-Friday il 14 e le qualifiche nel weekend di Ferragosto. Venerdì 21, invece, avranno luogo l'Indy 500 Pit Stop Challenge e le ultime sessioni di libere.
Lo spostamento della 500 Miglia di Indianapolis 2020 comporta dei cambiamenti per le due corse in calendario il 16 e il 22 agosto: Mid-Ohio è anticipata al 9 agosto, mentre Gateway passa al 30 agosto. «Il mese di maggio all'Indianapolis Motor Speedway è il mio periodo preferito dell'anno, e, così come i nostri fan, sono deluso dal rinvio della 500 Miglia», spiega Roger Penske, il cui gruppo Penske Entertainment controlla la IndyCar.
«Tuttavia, la salute e la sicurezza di chi partecipa agli eventi e degli spettatori è la nostra priorità assoluta, e crediamo che rinviare l'evento sia la decisione più responsabile, viste le condizioni e le limitazioni che stiamo affrontando. Continueremo a focalizzarci sui modi in cui possiamo migliorare l'esperienza degli spettatori nei prossimi mesi, e sono fiducioso di poter accogliere i fan in una struttura trasformata e uno spettacolo mondiale quando avrà luogo la corsa più spettacolare del mondo», aggiunge Penske.
All'edizione 2020 della 500 Miglia di Indianapolis parteciperà anche Fernando Alonso: il due volte campione del mondo di Formula 1 disputerà la corsa con il team di McLaren in Indycar. L'asturiano dovrà aspettare qualche mese in più per tentare l'assalto alla Triple Crown del motorsport, assegnata a chi vince il GP di Montecarlo, la 24 Ore di Le Mans e la 500 Miglia di Indianapolis. L'unico pilota ad esserci riuscito nella storia è Graham Hill.