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Ne conosciamo tanti di Will e volendo anche qualche Power, ma sino a ora davvero pochi in Italia sapevano di un pilota australiano così chiamato che guida per il team Penske, nella serie Indycar. La serie invero la ha anche già fatta sua qualche anno addietro e l’età prossima ai 40, non lo pone certo tra i rookies; ma la fama internazionale indelebile, a livello di Motorsport, gli arriva in un istante quest’oggi, quando nel pomeriggio statunitense ha scritto il suo nome tra quella settantina di grandi, talvolta fortunati, piloti che hanno vinto la mitica 500 miglia di Indianapolis.
Si tratta del primo australiano nell'albo d'oro della grande corsa americana, che si svolge percorrendo 200 giri a velocità pazzesche contro oltre trenta piloti assetati di gloria (gli iscritti sono 33). Sul podio insieme a Power, dopo una gara come quasi sempre tormentata e piena di ritiri anche tra i favoritissimi, ci sono Ed Carpenter, anch’egli spinto da Chevrolet oltre che autore della pole e leader di gara per ben 65 giri, insieme a Scott Dixon, terzo e motorizzato Honda (i telai sono sempre Dallara e la gommatura solo Firestone, ndr).
Sono stati in trenta a ritrovarsi nella prima posizione, durante le quasi tre ore di gara interrotta da ben 41 "caution lap". Diciotto i piloti a pieni giri e a proposito di giri, quello più veloce di Power è stato il penultimo, alla media di 223.306 mph..Il milgiore in assoluto, a 224.138 mph di media, è stato invece Helio Castroneves.
Con la Indy 500 2018, ha chiuso la propria carriera da pilota di monoposto nelle massime formule USA Danica Patrick, uscita di scena come moltissimi altri protagonisti coinvolti in urti e guasti di vario tipo; era la sua 307esima gara.