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Alexander Rossi sugli scudi nella centesima edizione della 500 Miglia di Indianapolis: l’ex pilota della Manor, alla sesta corsa in IndyCar, si è aggiudicato la gara grazie ad un ultimo stint monstre da 36 giri, riuscendo a stare in pista centellinando la benzina – e rallentando vistosamente - mentre gli altri rientravano ai box uno ad uno per effettuare uno splash-and-go di carburante per riuscire a tagliare il traguardo. Il pilota della Andretti Autosport, 24 anni, ha centrato l’obiettivo di vincere la blasonatissima classica di Indianapolis al primo tentativo, e per di più nell’edizione del centenario.
Rossi aveva ottenuto l'undicesimo tempo in qualifica al volante della sua Dallara-Honda, risultando il migliore tra i rookie, e ha trascorso la prima parte della gara intorno alla decima posizione. Alla tornata numero 114, Mikail Aleshin è finito a muro, seguito a ruota da Conor Daly; i due incidenti hanno causato un regime di bandiera gialla. Sia Rossi che Alex Tagliani hanno optato per una strategia diversa dal resto del gruppo, decidendo di non rientrare ai box e risalendo la classifica. Dopo aver effettuato il pit stop al termine del regime di bandiera gialla, i due sembravano essere esclusi dalla lotta per la gara.
A 50 giri dalla fine della corsa, però, Lazier ha perso una gomma, causando un nuovo regime di bandiera gialla che ha permesso a Rossi di risalire fino all'ottava posizione. Questo risalire la china ha permesso al pilota statunitense di ritrovarsi al comando dopo lo splash-and-go, tra gli altri, di Kanaan e Munoz, mantenendo la testa della corsa sino alla fine, sfruttando gli ultimi litri di benzina a sua disposizione.
A completare il podio troviamo proprio Carlos Munoz, al volante della Dallara-Honda preparata dal team Andretti e Josef Newgarden, sulla Chevrolet dalla Ed Carpenter Racing. Quarta posizione per Tony Kanaan, sulla Chevrolet della Chip Ganassi Racing; il pilota brasiliano ha preceduto il compagno di squadra Charlie Kimball. Segue l'alfiere della Ed Carpenter Racing, Jil Hildebrand, su Chevrolet; settima posizione per James Hinchcliffe, sulla Honda della Schmidt Peterson Motorsport. Completano la top ten l'alfiere della Chip Ganassi Racing, Scott Dixon; Sébastien Bourdais, al volante della Chevrolet preparata dalla KVSH Racing; e Will Power, sulla Honda del team Penske.