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«Il problema di Roma? E' il traffico...»: non è una battuta da film comico, ma è quanto afferma il Censis nel secondo numero del diario «Roma verso il Giubileo» del Censis, che ha l'obiettivo di descrivere i principali temi nell'agenda della Capitale in vista dell'Anno Santo indetto da Papa Francesco.
Sotto la lente, quanto sperimentano (o meglio subiscono...) ogni giorno cittadini e visitatori della Capitale d'Italia: una concentrazione di veicoli impressionante che non ha pari in Europa, a cui fa da contraltare un sistema di trasporto pubblico neanche minimamente sufficiente a soddisfare le necessità di una città che ha conosciuto uno sviluppo caotico e lo spostamento di quote rilevanti di popolazione verso l'estrema periferia e l'hinterland in cerca di costi abitativi più sostenibili: se nel 1998 il 18% dei romani abitava fuori dal grande raccordo anulare, oggi tale quota supera il 26%. Senza contare i flussi dei pendolari: se nel 2004 gli spostamenti giornalieri dal resto della provincia verso Roma erano 550.000, calcola il Censis, questi sono diventati 820.000 nel 2013.
Roma: la situazione del trasporto pubblico
Secondo il Censis, nelle ore di punta il sistema trasporto pubblico romano assorbe solo il 28% degli spostamenti. Per chi ne fruisce l'esperienza è tutt'altro che soddisfacente: si calcola che al mattino per percorrere 10 km in autobus si impieghi una media di ben 50 minuti. La velocità media all'interno del cosiddetto "anello feroviario" è infatti di 12-15 km/h. Eppure la rete del trasporto pubblico di superficie su gomma è tra le più estese d'Europa: più di 3.500 km di linee, 7.000 fermate, oltre 2.000 bus impiegati. Il motivo di tanta inefficienza? Un traffico ormai fuori controllo.
Un parco circolante enorme
A Roma il parco circolante è infatti enorme: si contano 2,5 milioni di veicoli, di cui 1,9 di automobili. Una cifra che porta il tasso di motorizzazione a ben 856 veicoli ogni 1.000 abitanti, contando anche neonati, minorenni e ottuagenari, cioè chi non può guidare. Un numero che non ha eguali tra le grandi capitali europee: a Parigi è pari a 415 veicoli ogni 1.000 abitanti, a Londra scende a 398. Di conseguenza, il tempo medio di spostamento di chi viaggia in auto a Roma nelle ore di punta del mattino si attesta sui 45 minuti a causa della congestione.
Metropolitana: una vera alternativa?
Alternative? Ci sarebbe la metropolitana, ma anche in questo caso l'offerta è largamente insufficiente: con una estensione di 53 km e tre linee (di cui la più recente, la "C" di poche migliaia di metri nonostante il costo di realizzazione esorbitante), la Capitale dello Stivale non può minimamente competere con le altre capitali europee: si va dai 146 km di Berlino ai 213 km di Parigi, dai 293 km di Madrid fino ai 402 km di Londra. Ma neanche con quelle più piccole: Monaco di Baviera ha un quarto della superficie di Roma e la metà dei suoi abitanti, ma oggi può contare su ben 6 linee e 103 km di rete, mentre il confronto è impietoso anche con Milano, che con la recente estensione della M5 ha raggiunto 95 km di rete e serve 328 milioni di passeggeri all'anno.
500 euro all'anno per ogni italiano: il costo dell'inefficienza
Oltre al peggioramento della qualità della vita in termini di tempo sprecato, inquinamento e rumore, c'è un aspetto ancora più grave: sulle strade romane si muore. E pure tanto: ogni anno si contano 16.000 incidenti stradali, che provocano oltre 20.000 feriti e circa 150 morti. Ciò significa secondo il Censis che la condizione della viabilità di Roma ha un impatto sulla tasche di tutti pari a 1,3 miliardi di euro annuali, quasi 500 euro all'anno per ogni italiano.