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C’è sempre una prima volta: finora, per arrivare al Motor Show, avevamo usato i più diversi mezzi di locomozione.
Dai treni notturni della giovinezza ai pullman, passando, via via che gli anni e le edizioni di accumulavano sulle spalle, dalla moto all’auto; e poi ancora il Frecciarossa per viaggiare comodi, addirittura una volta anche l’aereo perché in arrivo nel capoluogo felsineo da un altro evento all’estero.
Mai però, lo confessiamo, ci era successo di arrivare all’ombra delle Due Torri in una modalità così originale: ci voleva l’inventiva di Mercedes, che ha messo in piedi una vera gara di regolarità per risalire da Roma verso Bologna.
L’hanno chiamata “300 Miglia Smart“ e nel nome c’è tutta l’essenza dell’evento: circa 500 chilometri a bordo della city car per antonomasia, con tratti autostradali a fare da cornice ad un affascinante percorso che ha toccato alcuni dei più bei borghi del Centro Italia, inseguendo l’ombra sfuggente dell’inarrivabile 1000 Miglia.
Ma per quanto versione appunto “smart” (come poteva essere altrimenti?) rispetto alla più blasonata gara che inizia e si chiude a Brescia, la nostra stata comunque gara vera: 20 equipaggi, road book, cronometri, controlli orari e prove di abilità alla guida.
Difficile non farsi distrarre dalla bellezza dei paesaggi: quando passi per il “torvo passo di Radicofani” o ti tuffi a capofitto sulla strada tortuosa che punta verso la Val d’Orcia, ringrazi il cielo che ti ha concesso di evitare l’autostrada e ti permette di goderti un panorama senza eguali.
Una vera rivelazione, in un contesto non certo a lei abituale, la 3 cilindri da 900 cc turbo: favorita dal peso ridotto e dalle dimensioni compatte, Smart è stata sempre a suo agio tra curve e veloci saliscendi, oltre che tra i tornanti stretti del Kartodromo senese, teatro di una delle prove speciali.
E quando si è trattato di spingere un po’, non si è certo tirata indietro, assicurando veloci medie in autostrada in vista dell’arrivo, pur se ovviamente a scapito dei consumi.
Ma dovevamo arrivare a Bologna per tempo: ad attenderci, nel grande spazio Smart che accoglie i visitatori del Motor Show, c’erano le primizie della Forfour electric drive e della “speciale“ ForFood, la Smart allestita in versione cucina mobile grazie alla collaborazione con Davide Oldani.
Non poteva che debuttare a Bologna, città gourmet per eccellenza, la ForFood, ennesima versione di un modello capace mille volte di cambiare pelle e carattere, pur rimanendo fedele alle sue qualità uniche di citycar ideale per muoversi nelle metropoli del terzo millennio.