30 anni e 4 ruote, Icone tricolori: Alfa Romeo 33 1.7 ie Quadrifoglio [avvia il boxer come una Porsche]

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Protagonista della rubrica di automoto.it dedicata al trentennale, la celebre Alfa Romeo erede di Alfasud che usava motori boxer arrivando oltre i 130 CV con il 4 cilindri della Quadrifoglio verde (a benzina rossa). Bastavano? Con la trazione anteriore sì, come bastavano 15 stipendi risparmiati, per comprarsela. Presentata dal Presidente, si accende e ha i cilindri come una 911 (quasi, ma rolla e allarga un po' di più)
11 marzo 2020

Punti chiave

Se pensiamo a come ci si muoveva sulle quattro ruote tre decenni addietro, specialmente in Italia, allora sì che Alfa Romeo…. Se “la comandava”. Per usare un termine dei giovani che quegli anni non li hanno certo visti. Altro che Giulia “ventiventigitti-a“ in serie limitata: bellissima, che manco ne vedi poi una dozzina diverse, di quelle auto, dal vivo, nella tua vita intera. Di Alfa 33 Quadrifoglio invece se ne sono viste eccome, tra gli anni Ottanta e inizio Novanta.

Proprio quell’inizio decennio lo riviviamo per le quattro ruote nella ricorrenza trentennale: 1990, anno di automobili alla grande e grandissimo tifo condiviso, nei fatti. Anno dei Mondiali di calcio in Italia, soffertissimi e con certe battute anche sulle auto; anno di Mansell alla Ferrari insieme a Prost, rivalissimi e vincenti in F1. Proprio in quell’anno era giunta dal restyling di fine 1989 la 33 di casa Alfa Romeo. Invero non Arese: la 33 che nel nome (solo quello purtroppo) riprendeva le glorie agonistiche di massimo livello del Biscione, altro non era che l’erede diretta, sostituta indiretta, della nota Alfasud. Ma andava forte come gradimento la 33, anche al Nord e in Europa. Perché a dispetto delle possibili critiche osservandola oggi, se la giocava bene con le rivali e aveva pur sempre il DNA, vero e non condiviso con nessuno quello, 100% Alfa Romeo.

Scusate se è poco. Anche oggi, qualora sentiste quel rombo dall’aspirazione vagamente soffocata che sembra non salire di giri, dovreste sapere: quello è parte della storia Alfa Romeo come le GTA di cui si è parlato settimana scorsa (link). 33 è stata protagonista sia in fabbrica, sia in strada e in azienda. Grazie alla forza del prodotto sul mercato e quindi nelle finanze durante una carriera ultra decennale. Non ultimo, le Alfa 33 hanno prestato servizio per le forze dell’ordine nazionali.

La 33, pur piccola della gamma Alfa Romeo, esisteva sia Quadrifoglio sia 4c4
La 33, pur piccola della gamma Alfa Romeo, esisteva sia Quadrifoglio sia 4c4
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Stile

Mica così brutta, la 33. Specie quella della serie (907) in vendita su Listino Prezzi Alfa Romeo di trenta anni fa, ovvero un restyling che donava nuovi profili e cornici in tinta, modernizzandola e “appuntendola” ancor più, rispetto al debutto del 1983. Quello con battesimo del mitico presidente Sandro Pertini (“il partigiano”). Misurava quattro metri in lunghezza, solo 1.3 in altezza e aveva cinque porte. Che non tutti lo direbbero, vedendo oggi quel posteriore quasi da tre volumi. Con quel sedere corto e il taglio quasi verticale era però molto diversa dalle concorrenti, tutte europee. Anche molto più gradita e “berlina” della povera Arna che sostituiva e delle vecchie, Alfasud.

La versione Quadrifoglio con il 1.7 aveva non solo quel logo, verde, ma anche piccoli profili in tinta nella parte bassa, lo spoiler al posteriore e poi, la barra orizzontale che in parte richiamava quella di altre Alfa Romeo di segmento superiore. Cerchi in lega 14'', finiture avvolgenti dei sedili anteriori. I colori più diffusi? Dipendeva dai momenti e dalle zone, ma per certo tonalità forti come i bordeaux o i verdoni, metallizzati; poi il classico rosso (specie per la Quadrifoglio, non disponibile in ogni tinta) l’argento ma anche molti blu.

Il presidente Pertini alla prima della 33
Il presidente Pertini alla prima della 33

Tecnica

Trazione e motore anteriori. Sotto il cofano le stimmate: separazione in due del vano e soprattutto le vistose aspirazioni che scendono, nemmeno perfettamente allineate, ai lati motore. Un quattro cilindri boxer con alimentazione singola. Nel 1990 varie Alfa 33 erano già a iniezione. Weber i piccoli 1.3, Bosch il 1.7, con la ML4.1 integrata che come sistema era un “top”. Medesima generazione la si trovava anche su mezzi ben più blasonati, tedeschi. Per il resto sotto il vestito si aggiornavano, senza nuove lodi, le soluzioni Alfasud con sospensioni indipendenti solo davanti.

Family feeling? Tutto da scoprire con la memoria Alfa anni Ottanta
Family feeling? Tutto da scoprire con la memoria Alfa anni Ottanta

In strada (avviando come su Porsche)

Segni particolari: chiave avviamento a sinistra, come le Porsche; incita a tirare, per come suona salendo di giri sotto al morbido pedale, ma il rollio poi è elevato.

Ovviamente questa Alfa Romeo si usava pacatamente in strada ma, essendo una Quadrifoglio, non solo. Non è immediato rammentare la guida e il comfort di quell’auto, perché di tempo ne è passato. La Alfa 33, pur se in versione Quadrifoglio con i 135 CV e oltre del boxer 1.7 (piccole differenze con le annate) non è auto indomabile e cattiva. Non è come le sorelle di Arese con la trazione dietro, che al tempo potevano ancora facilmente mettere in crisi un automobilista che stesse poco accorto. La 33 con trazione anteriore si guida bene, riferendosi ai tempi. Si fa piacere ed è prevedibile. È relativamente morbida (ma pesante e lenta nelle reazioni, se valutata oggi!) e non affaticava in velocità. Mentre in città la versione sportiva era un po' meno agevole delle sorelle.

Lei, a differenza della circa coetanea Alfa 75, non chiude e mette il sedere davanti, quando in pista si esagera e l'equilibrio se ne va. Semmai è quell’anteriore che può allargare, non poco eccedendo. La ripresa è degna di battere molte rivali del periodo, complice una massa intorno alla tonnellata: 0-100 Km/h in meno di 9 secondi. La velocità di punta supera i 200 Km/h e nonostante i freni a disco autoventilanti, meglio non raggiungerla mai con leggerezza. Pur se in assenza di autovelox e tutor diffusi, al tempo accadeva anche strada.

Per viaggiarci non era un’auto scomoda, visto che cambiava in altezza e gommatura la Quadrifoglio, non troppo nelle tarature. Anche se non spaziosa dietro (dove mancavano i poggia testa) con passo a 2.44 metri e volume bagagliaio a 304 l. I 50 litri di serbatoio a piede leggero, non oltre i 5000 giri, bastavano per fare medie tappe facendo meglio dei classici “dieci con un litro”; ovviamente la quinta marcia era “di potenza”. A fare compagnia un cruscotto a elementi tondi, dove il contagiri poteva salire anche ai settemila. Con tante spie in vista e volante a tre razze: grande da manovrare. Poi le tipicità Alfa del momento: accendisigari nascosto, due indicatori molto bassi (fronte leva cambio) e quella fitta pulsantiera centrale dove oggi abbiamo il touch-screen. Con le ultime uscite anno Novanta, la plancia poi si ammodernò parecchio: divenendo più uniforme della tinta, scura e nella strumentazione figlia del nuovo decennio, con tanto di vano portaoggetti chiuso e comandi clima circolari.

In Officina

Le manutenzioni della Alfa 33 seguivano il trend dell’epoca che vuole dire andarci spesso, rispetto a oggi, nelle officine. Non per la solita “cazzatella” di elettronica o tecnologica, che limita più di quanto costi il particorare; ma per i materiali di usura molto più sollecitati. Persino le candele si cambiavano, spesso ed erano poste orizzontali. Per non parlare dell’alimentazione se si avevano i doppi corpo weber. La 1.7 Quadrifoglio a iniezione, come le altre, vantava una buona solidità meccanica del suo motore, anche con 4 valvole in più. Nessun dramma inatteso anche dopo lunghe percorrenze. Ma se non erano ben messe a punto, le Alfa 33, hai voglia a rientrare nei parametri dell’allora “bollino blu” per lo scarico. I valori regolati di CO e CO2 per farli girare bene quei motori erano elevati e se per qualunque motivo la carburazione non era precisa (bastava poco) il piede poco sensibile si adattava ma il benzinaio sorrideva (non poco, lui, pur sempre meno che con i pieni alle Alfa Romeo 2.0 di segmento superiore).

A dispetto della teoricissima erede Giulietta 2020, la 33 di trenta anni fa era anche integrale
A dispetto della teoricissima erede Giulietta 2020, la 33 di trenta anni fa era anche integrale

Sul mercato (dell’usato)

Ne hanno fatte quasi un milione, di Alfa 33. Per comprare la sua erede teorica in versione prestante, oggi occorrono i 25/30K euro della Giulietta benzina. Ma non è la stessa cosa, anche se potrebbe sembrare. Al tempo una Alfa 33 con il 1.7, in allestimento più o meno estremo, equivaleva a cifre tra gli attuali 10 e 12K euro. Con stipendi medi poco oltre il milione di lire per gli italiani, voleva dire lavorare chi oltre un anno, chi anche un anno e mezzo. Pur peggiorato, non è cambiato così tanto il rapporto (lavoro / piccola Alfa allestimento top). Se non fosse che la Giulietta 2020 con quel 1.4 turbo di oggi e il resto, non è “Alfa” quanto era Alfa la 33. Non è diversa e più estesa in gamma dalle rivali, come quella Alfa Romeo troppo presa in giro a fine carriera che era anche wagon e integrale, volendo.

Oggi, sul mercato dell’usato che non la ha certo mai premiata, una Alfa 33 si trova a prezzi tra le poche centinaia di euro e gli oltre diecimila euro. Cifra a quattro zeri proprio per le rare perle, come Quadrifoglio ben tenute o altre serie limitate (non di pregio tecnico ma di immagine: es. Imola, Italia 90). Ovviamente la manutenzione, dei modelli a carburatore specialmente, è da tenere in conto, sempre. Un conto che non lega alla rete e alle configurazioni online delle Case madri estere, ma a un buon tecnico e ricambista di zona.

Rosso Alfa, spoiler dietro, 16 valvole e volendo la trazione integrale: una Quadrifoglio 33
Rosso Alfa, spoiler dietro, 16 valvole e volendo la trazione integrale: una Quadrifoglio 33

Scheda Tecnica - Alfa Romeo 33 1.7 IE 16V Quadrifoglio Verde (1990)

CARROZZERIA
Carrozzeria    Due volumi
Numero porte    5
Numero posti    5
Bagagliaio    400 / 1.200 dm3
Capacità serbatoio    50 litri
Massa in ordine di marcia    1.070 kg
Massa rimorchiabile max    1.000 kg
Lunghezza    408 cm
Larghezza    161 cm
Altezza    135 cm
Passo    248 cm
MOTORE
Motore    4 cilindri contrapposti
Cilindrata    1.712 cc
Alimentazione    Benzina
Potenza max/regime    98 KW (133 CV) 6.500 giri/min
Coppia massima    154 Nm
Trazione    Anteriore
Cambio    Manuale
Marce    5
PRESTAZIONI
Velocità max    207 km/h
Accelerazione 0-100km/h    8,2 secondi
Omologazione antinquin.    0 Emissioni
Emissioni CO2    0 g/km
CONSUMI
Urbano    10 l/100 km
Extraurbano    8 l/100 km
Misto    6 l/100 km

Da Moto.it

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Corso Giovani Agnelli, 200
10135 Torino (TO) - Italia
800 253 200
https://www.alfaromeo.it/

  • Prezzo da 8.478
    a 16.501 €
  • Numero posti 5
  • Lunghezza da 402
    a 408 cm
  • Larghezza 161 cm
  • Altezza da 134
    a 138 cm
  • Bagagliaio da 250
    a 1.200 dm3
  • Peso da 960
    a 1.140 Kg
  • Carrozzeria Due volumi
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