30 anni e 4 ruote, Alfa Romeo 155 (167): prima ma non unica nei cuori sportivi e sul mercato

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Al Salone di Ginevra 1992, 30 anni orsono, veniva presentata al mondo la prima berlina "popolare" Alfa pienamente figlia dell’era Fiat in condivisione di molte parti: anteriore e parente della Tipo, per i critici, vincente in pista e su strada per gli amanti del Biscione. Ecco storia, pregi e i difetti delle varie 155 prodotte, fino all’ultima TS16GV Euro2
8 marzo 2022

Per i più giovani Alfa Romeo 155 è solo un piccolo pezzo della grande storia Alfa, nemmeno troppo apprezzato. Per alcuni amatori un piccolo mito, grazie alla versione Q4, sorellina della Delta Integrale e ai molti successi di pista, con le GTA o Ti. Per i detrattori poi, il progetto 167 (questo il numero “di prodotto”) è solo l’inizio della fine, per le glorie storiche Alla Romeo. Poiché auto nata con tanti elementi condivisi nel mondo Fiat e, purtroppo, a trazione anteriore.

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Ginevra 1992

A Ginevra 1992, inteso come Salone dell’auto, 30 anni esatti indietro nel tempo veniva presentata questa berlina (anche se in Italia e ai media era già stata anticipata) di non troppo ricca carriera, sui mercati internazionali. Chi al tempo la ha conosciuta, onestamente, non può però dire che “sia la stessa cosa” di una fiat Tipo, Tempra o della allora povera seconda Lancia Dedra. Un abisso è dato dai motori, quelli sì erano Alfa: nacque semplice Twin Spark, morì con le 16 valvole a geometria variabile, nelle sue versioni benzina aspirate la 155.

Certo che era troppo dura in certi ambienti, per questo prodotto “Alfa Fiat” 167 contro le E36 di Monaco (Serie 3, di offerta più ricca) ma quanti momenti di vita vissuta insieme, con piacere, ai suoi possessori nel Bel Paese e amanti esteri. Per una berlina anni Novanta da 4,4 metri (nei ricordi a volte sembrano meno) priva di particolari pecche, pensando al limite del tempo per sicurezza e comfort. E poi il suo listino prezzi al debutto, facilmente ben scontato dalla rete, era ben sotto i 30 milioni, contrariamente alle citate concorrenti

Pista e Fiat

Auto protagonista anche delle attività istituzionali tricolori, per le Forze dell’ordine e del Motorsport iridato, con le GTA (purtroppo anche loro tecnicamente molto Fiat) o le poderose Ti sei cilindri. Ne sono state prodotte quasi duecentomila, tra benzina e a gasolio con i diesel 1.9 o 2.5 (per nulla popolari, giustamente, ai tempi).

La migliore? Per rendere onore al target medio, almeno nei ricordi è quella con il 1.8 TS 126CV del debutto, versione Lusso, quel poco che basta per esser meno impegnativa del classico 2.0, in versione Sport.

Ma la più potente e ricercata, di valore collezionistico e meccanico, purtroppo per i puri Alfisti, è la Q4: motore è il 2.0 Turbo da 186CV derivato Delta (prodotte solo 2.700 unità). Pur se è la meno Alfa, per via della meccanica integrale e di quel motore Lancia, con gestione Marelli (tutte le Alfa di Arese erano Bosch).

La più “povera” fu invece la 1.7, Base, uscita poco dopo il lancio e prima a usare i collettori in plastica (come i paraurti, senza tinta) per alleggerire in parte il listino e il vano motore della 155.

La più raffinata invece forse quella con il V6 12V (164CV), anch’essa poco diffusa. Quella forma spigolosa un po’ a cuneo e tagliata verticalmente dietro, non era vicina alla precedente 75 e fu pensionata dalla 156, però rimane nella storia. Non amatissima e presto fuori moda, ma sotto un certo punto di vista la 155 era anche raffinata, per come evolvevano lo stile e gli interni, rispetto alle precedenti Alfa in gamma negli anni Ottanta (ricche di "fascioni" e più lacunose in abitacolo).

Fine carriera

Pur non battendo alcune tedesche sul mercato estero, le umiliò tutte in pista: Superturismo, BTCC e DTM hanno visto primeggiare sotto la bandiera a scacchi le 155 davanti a ogni rivale, complice una forza esagerata delle squadra corse al tempo ancora al culmine, del suo percorso sportivo. Al volante quasi tutti gli assi tricolori del tempo, anche ex-F1.

A onore della versione gara, fu esibita anche una one-off, la 155 GTA poi divenuto esemplare collezionistico.

Dal 1995, con il restyling la 155 diventa poco più dotata in abitacolo, con qualche dovuta correzione ma sempre in rincorsa di BMW e Audi in gran spolvero. Soprattutto nel vano motore arrivano i TS16 con più potenza ed erogazione anche ad alti giri (cubature da 1.6 a 2.0, fino a 150CV).

Chiude la sua carriera con il 1997 e gli ultimi esemplari che cedono posto alla molto più riuscita e apprezzata, 156. A oggi, il mercato dell’usato non ha premiato per nulla le Alfa 155, se non per quelle versioni figlie della Lancia, Q4 o per esemplari mantenuti come nuovi, magari in edizione speciale (come quelle per brindare ai successi di gara, dotate di piccolo alettone dietro). Spiccano invece sempre, alle poche aste dove giungono con quotazione a cinque zeri, tutte le GTA o uso pista.

Pregi e Difetti

Pro

  • È sempre una Alfa, degli anni Novanta! È 100% italiana; Ha vinto nel Turismo internazionale con le GTA e Ti; Ha un buon vano bagagli (oltre 500 litri); Usata costa poco e si mantiene agevolmente.

Contro

  • Abbandona lo schema posteriore e la cattiveria di chi la ha preceduta; Carente in dotazioni e qualità materiali rispetto alle rivali top; Sente il passare degli anni in alcune parti che degradano esteticamente; Non ha quasi mai valore collezionistico.

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