24 Ore di Le Mans. Nyck De Vries: "Toyota è come una famiglia. Quest'anno la competizione altissima"

24 Ore di Le Mans. Nyck De Vries: "Toyota è come una famiglia. Quest'anno la competizione altissima"
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Mara Giangregorio
Nyck De Vries, José Maria Lopez, Sebastien Buemi e Brendon Hartley raccontano le loro 24 Ore di Le Mans a bordo della Toyota GR010 numero #7 ed #8
18 giugno 2024

E' andata in archivio la 92esima edizione della 24 Ore di Le Mans, quarto appuntamento stagionale del FIA Wolrd Endurance Championship 2024. Prima che l'attività in pista entrasse nel vivo e che il cronometro iniziasse a scorrere alle 16:00 di sabato 15 giugno, abbiamo avuto la possibilità di incontrare i due equipaggi della Toyota, il numero #7 con Nyck De Vries, Kamui Kobayashi e José Maria Lopez in sostutuzione dell'infortunato Mike Conway, e il numero #8 con Sebastien Buemi, Brandon Hartley e Ryo Hirakawa. 

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I primi ad arrivere sono stati Nyck De Vries e José Maria Lopez. Si presentano con un sorriso da orecchio ad orecchio nonostante le loro qualifiche siano state un distrato e costretti a partire dall'ultima posizione in categoria Hypercar. Per l'olandese questa sarà la primissima 24 Ore di Le Mans da pilota titolare di Toyota, mentre l'argentino doveva partecipare a bordo della LMP2 di Cool Racing dopo l'addio alla squadra ufficiale di Toyota lo scorso anno. "Sono fortunato di essere stato già parte del team come Reserve Driver. Ho così avuto la possibilità di conoscere la maggior parte del persone che compongono la squadra, degli altri piloti, ingegneri, meccanici, tutti i processi che il team svolge nel corso di un weekend di gara. Quando ho lasciato per un po' di tempo andando in Formula 1 e poi sono tornato, mi sono sentito subito accolto. Penso che ci aiuterà a raggiungere la giusta integrazione e fare il meglio per tutta la squadra" ha esordito Nyck De Vries.

Nyck De Vries e José Maria Lopez
Nyck De Vries e José Maria Lopez

L'olandese, prima di aggiungersi all'equipaggio numero #7 della squadra nipponica, ha partecipato alla 24 Ore di Le Mans con il team TDS Racing per sostituire Philippe Cimadomo nel 2022. "Quest'anno ci sono molte cosa che rendono diverse le due tipologie di vetture. In Hypercar ci sono sostanzialmente molti pro in più rispetto alle LMP2, anche se dobbiamo vedere come gestire al meglio il fatto di non poter utilizzare le termocoperte che renderanno molto difficile il restare in pista senza problemi. Comunque sia, il fatto che ci siano così tante vetture diverse di altrettanti costruttori, rende questa stagione del FIA WEC veramente molto competitiva. Ovviamente sarà molto più complicato, ma allo stesso tempo emozionante. Onestamente parlando, le monoposto di Formula 1 sono ancora le più veloci al mondo in termine soprattutto di performance pura. Ma per me non è necessario avere così tanta velocità, perchè non è quella a rendere una gara più competitiva o emozionante. Basta vedere il livello che abbiamo in pista quest'anno nel WEC per capire, con così tanti costruttori e regolamenti. Non so da fuori come possiate vedere questa cosa, ma dall'interno vi posso garantire che è fantastico. Abbiamo tutte le carte in tavola per vincere quest'anno". 

"Come avete potuto vedere quest'anno le condizioni in pista erano totalmente differenti rispetto alla scorsa edizione. Prima di tutto il tempo dell'Hyperpole era nettamente superiore a quello del 2023 e questo dipende da diversi fattori" ha aggiunto José Maria Lopez, in pista a bordo della numero #7 durante le qualfiiche. "La traiettoria in primis era diversa per via del forte vento di questi giorni. Non solo, se guardiamo la griglia, vediamo che tutti sono progrediti in termini di prestazioni ma il traffico ha penalizzato e non poco. Non si può essere preparati a tutto, ma noi cerchiao di essere pronti per ogni evenienza, senza fare errori. In teoria dobbiamo riposarci tra uno stint e l'altro di guida ma io devo dire la verità - sorride colpevole l'argentino - non ci riesco in nessun modo. Corro nella mia stanzetta, mangio più che posso e mi faccio una doccia ma prendere sonno mentre sai che i tuoi compagni sono in pista è impossibile. Poi c'è molto casino qui intorno e non aiuta di certo. Quindi, cerco di riposarmi ma senza sforzarmi più di tanto. Non è una cosa che faccio solo io, ma tanti altri piloti e a volte ci aiuta anche giocare alla Playstation, devo dire". De Vries, invece, a differenza del compagno di equipaggio aggiunge che "Non dormire per 24 Ore è veramente impossibile. Le tensione potrebbe giocare brutti scherzi quindi cerco di dormire il più possibile. I nostri fisioterapisti ci aiutano anche per gestirie il fisico ma la mente deve essere lucida. Scendo dalla macchina, parlo con gli ingegneri, mangio, mi cambio e diretto a dormire. Almeno due ore le devo fare, poi torno nel box e mi preparo per lo stint successivo". 

Sebastien Buemi e Brendon Harthley
Sebastien Buemi e Brendon Harthley

"Una delle cose che mi piace di più delle gare endurance è che devi mettere l'ego da parte per il bene del team" ha esordito Brandon Hartley, pilota dell'equipaggio n.8. "Mi ricordo che alla mia prima vittoria qui a Le Mans non ero in macchina per l'ultimo stint ma ai box ad attendere la fine. Il tuo unico personale obiettivo è quello di fare il meglio, non solo per te ma per l'intera squadra. Devi scendere dalla macchina sapendo di aver potuto dare tutto quello che potevi. Ovviamente non è facile avere questa mentalità, va detto. La puoi sviluppare solamente con l'esperienza e per questo che i giovani piloti hanno più difficoltà, anche a trovare il set up perfetto da usare. Noi e Sebastien condividiamo la vettura da ormai tanti anni e per questo sappiamo che più o meno le decisioni coincidono. Non sempre ci troviamo d'accordo su tutto, come è normale che sia, ma devi fare uno sforzo per andare incontro alle esigenze dei tuoi compagni. Anche questo fa parte del lavoro di squadra". 

"Correre con ben 62 vetture in pista è un qualcosa di estremamente difficile. Abbiamo avuto la possibilità di fare bene anche nell'Hyperpole ma i valori erano troppo ravvicinati tra squadra e squadra" ha aggiunto Sebastien Buemi. "Ci sono tanti costruttori diversi che hanno tutte le carte in tavola per vincere e noi ci siamo andati vicini anche da Imola. Tutti continueranno a darsi battaglia nel proseguo della stagione e lo faranno a carte scoperte. Sono ormai tanti anni che corriamo a Le Mans con questa Hypercar Toyota GR010 ma lo scorso anno abbiamo portato diverse novità, ricordiamoci anche che questo progetto è stato realizzato molto tempo prima che il regolamento venisse definitivamente ultimato, ma siamo ancora molto veloci. Dobbiamo fare anche i conti con la decisione della FIA di vietare le termocoperte per essere il più possibile sostenibili. Si è discusso molto anche di usare un carburante diverso e che abbiamo provato già nel 2022 e ci stiamo più o meno abituando a questa novità che forse ci ha fatto perdere l'1% di performance rispetto a prima". 

La Toyota n. 7 con Nyck De Vries, Kamui Kobayashi e José Maria Lopez in sostutuzione dell'infortunato Mike Conway, nonostante partisse da sfavorita data l'ultima posizione in griglia di partenza Hypercar, al termine della 24 Ore di Le Mans è riuscita a salire sul podio in seconda posizione in mezzo alle due Ferrari 499P n.50 e 51. L'equipaggio ha lottato fino all'ultimo per poter vincere questa 92esima edizione, con la speranza che il carburante della #50 di Nielsen finisse prima del passaggio sul traguardo, ma non ci è riuscita, regalando comunque una lotta al cardiopalma fino all'ultimo giro dei 311 portati a termine. Sfortunata è stata la #8 di  Sebastien Buemi, Brandon Hartley e Ryo Hirakawa che hanno perso le possibilità di lottare per la vittoria e per il podio nell'ultimissima fase di gara, quando la n. 51 con Pier Guidi alla guida ha impattato con la Toyota di Hartley, portandola a finire in testa coda e crollare in classifica in quinta posizione.

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