24 Ore di Le Mans: è cominciata la settimana più bella dell’anno

24 Ore di Le Mans: è cominciata la settimana più bella dell’anno
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Si preannuncia una straordinaria battaglia tra Audi, Toyota e Porsche per la conquista della gara più importante dell’intera stagione. Sarà avvincente anche la lotta nelle altre categorie, soprattutto nelle Gt. Riflettori puntati sugli italiani, primo su tutti Marco Bonanomi che torna dopo un anno di assenza. Da non perdere
11 giugno 2014

Siete pronti ad assistere all’evento motoristico più straordinario dell’anno? Ormai è partito ufficialmente il conto alla rovescia con l'edizione numero 82 della 24 Ore di Le Mans e di ora in ora cresce l’emozione in vista del grande appuntamento con la maratona della Sarthe. Nata nel 1923, rappresenta un indiscusso punto di riferimento per il mondo delle competizioni endurance, oltre che uno degli eventi sportivi più importanti al mondo. Pensate che l’anno scorso gli spettatori presenti lungo gli oltre 13 chilometri del tracciato erano quasi 250.000.


La 24 Ore non è solo una gara unica ma è una grande festa che dura un’intera settimana, dalle verifiche tecniche e amministrative della domenica precedente al weekend di gara fino all’arrivo della corsa, esattamente sette giorni dopo. E’ l’occasione per vedere da vicino le autovetture da corsa più belle e i piloti più forti del mondo, soprattutto durante la Pit walk, e ancora di più nel corso della Drivers Parade che si svolge il venerdì nel centro della città di Le Mans. E’ il paradiso per i cacciatori d’autografi.


Ma la 24 Ore è anche musica con i concerti e altri appuntamenti che fanno da contorno al grande evento. Tutto questo e altro ancora è Le Mans, uno spettacolo unico. Ma torniamo alla corsa: la 24 Ore è un evento sportivo fondato sul concetto dell’endurance, della durata, della resistenza di uomini e macchine. E’ una gara che evoca ricordi straordinari di battaglie incredibili tra i grandi Costruttori per il successo assoluto: da quella tra Jaguar e Ferrari negli anni ’50, al famoso duello tra le “rosse” di Maranello e la Ford negli anni Sessanta, o ancora tra Porsche e Ferrari all’inizio degli anni ’70. Con 16 vittorie assolute, Porsche è il costruttore di maggior successo nella storia della grande classica di durata e quest’anno il Costruttore tedesco ha gettato il guanto di sfida a Toyota e Audi…

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Nei test è stata la Toyota la più veloce

I test: buona la prima per Toyota

Domenica 1 Giugno si sono svolti i Test ufficiali, che sono fondamentali per i team per provare le soluzioni tecniche previste proprio per la 24 Ore, per cercare di avere le idee un po’ più chiare, dei setup di base già pronti e riferimenti ottimali, insomma per arrivare preparati alla gara più difficile e più importante dell’anno. Del resto è la sola ed unica possibilità di provare sul grande circuito di oltre 13 km al di fuori della settimana della gara. La partecipazione a questa giornata è anche obbligatoria per le nuove vetture, per le nuove squadre e per tutti quei piloti che non hanno mai preso parte alla grande classica francese o che non vi siano più tornati dal 2009. I debuttanti devono infatti compiere i dieci giri necessari e previsti dal regolamento per poter prendere parte alla 24 Ore. 

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Porsche ha fatto il terzo tempo in LMP1, ma si può ancora migliorare molto

 

Davanti a tutti ci sono le Toyota ma la cosa più entusiasmante è la grande competitività tra i tre Costruttori che puntano alla vittoria assoluta. I distacchi sono talmente contenuti che potremmo già cominciare a sognare una 24 Ore combattuta come non mai e con un arrivo al cardiopalma. Ma sarà così? Chi ha rivelato veramente il suo potenziale e chi si è nascosto? Questo è il consueto dilemma dei Test, ma ci piace e fa parte del gioco. Probabilmente tutti un po’ si sono nascosti, per evitare anche i correttivi dell’ultima ora, il famoso Balance of Technology, che l’ACO si riserva sempre il diritto di applicare per riequilibrare i valori in campo. La giornata è stata dominata dalla Toyota e non è una novità dopo le due vittorie di Silverstone e Spa Francorchamps. Sembrano davvero disporre del prototipo ibrido più efficace. La TS040 Hybrid è in questo momento il punto di riferimento della classe LMP1 e potrebbe finalmente regalare un sogno al Costruttore giapponese. Davanti a tutti Sébastien Buemi con la n°8 in 3'23"014, seguito dal compagno di squadra Kazuki Nakajima, staccato di nemmeno due decimi.

I campioni in carica dell’Audi rispondono con una R18 e-tron Quattro che è sembrata più competitiva del previsto dopo le difficoltà dei primi due round della stagione

Audi rivitalizzata, Porsche può fare di meglio

Per chi ama i numeri, il tempo ottenuto da Buemi nella sessione pomeridiana è più alto di circa otto decimi rispetto alla pole realizzata un anno fa. Continua dunque la supremazia dei prototipi giapponesi, che sembra siano davvero nella direzione giusta per ottenere quella vittoria tanto ambita. I campioni in carica dell’Audi rispondono con una R18 e-tron Quattro che è sembrata più competitiva del previsto dopo le difficoltà dei primi due round della stagione. Il nostro Marco Bonanomi conquista il terzo tempo a soli 785 millesimi ed è capace di tenersi dietro Tom Kristensen rifilandogli sette decimi. Sulla vettura n°3 di Marco c’era solo Filipe Albuquerque e non Oliver Jarvis, impegnato in Giappone in una gara del campionato Super Gt.

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Al via anche il curioso prototipo Nissan Zeod RC

 

La prima Porsche è la 919 Hybrid n°14 di Dumas-Jani-Lieb che chiude con il quinto tempo con un gap di 1"6 dalla vetta, dietro l’altra Audi di Loic Duval. Ora le Porsche sono dotate di sospensioni più robuste per evitare il ripetersi dei problemi che avevano all’asse anteriore quando veniva trasmessa la potenza recuperata. Durante i test proprio la n°14 è stata anche oggetto di un piccolo principio di incendio, ma pare nulla di preoccupante. Tra gli altri, la Rebellion R-One per il momento accusa un ritardo di circa 8".

LMP2: Porsche davanti a Ferrari

Si è vista una bella lotta anche nella categoria LMP2 che ha visto prevalere la Morgan-Nissan del team G-Drive con il tempo di 3'37"795 firmato da Roman Rusinov. Alle loro spalle la Oreca del team Murphy Prototypes, a mezzo secondo, e terzo tempo per l'Alpine di Panciatici-Gommendy-Chatin.

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Le Ferrari 458 sono grandi protagoniste nelle classi GT

GT: Porsche e Ferrari grandi protagoniste

E’ stata ancora più entusiasmante la battaglia tra le GT. Tra le GTE Pro davanti c’è la Porsche di Frederic Makowiecki, in macchina con Holzer e Lietz, che ha vinto il confronto con la Ferrari 458 di Bruni, Vilander e Fisichella, con quest’ultimo che ha fatto un buon rientro nel team italiano AF Corse da cui si era separato dopo la 6 ore del Bahrain del 2013. Degno di nota il terzo tempo ottenuto dal nostro “rookie” Federico Leo con la 458 Italia del team Ram Racing. Nella categoria GTE Am la più veloce è la Ferrari del team 8 Stars Motorsports con Paolo Ruberti capace addirittura d’infilarsi tra le prime due auto della categoria Pro. Alle loro spalle la 458 del team russo SMP grazie al grande Andrea Bertolini e poi il terzo tempo è di Marco Cioci con AF Corse. Gli italiani vanno forte… Per l'avveniristica Nissan ZEOD RC, la vettura che è stata ammessa al Garage n°56, quello riservato alle energie alternative, a fine giornata è arrivato il 27° tempo, ma distante di oltre 5" rispetto ai prototipi più lenti della classe LMP2.

In 81 edizioni finora disputate, la 24 Ore si è ritagliata un posto indelebile nella storia dell'automobilismo sportivo

 

Nell’Albo d’Oro dei piloti che l’hanno vinta il recordman è Tom Kristensen, per ben 9 volte sul gradino più alto del podio, tra il ’97 e il 2013, nessuno come lui. Il primo trionfo lo divise con il nostro indimenticato Michele Alboreto e Stefan Johansson. Sono molti gli italiani che l’hanno vinta: il più grande di tutti è Emanuele Pirro, per ben cinque volte al traguardo per primo. Rinaldo “Dindo” Capello se l’è aggiudicata tre volte. E, a proposito dei piloti italiani, nei prossimi giorni parleremo meglio anche dei nostri portacolori presenti all’edizione 2014.

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La 24 Ore di Le Mans resta una delle gare più affascinanti del mondo

Anche quest'anno c'è Dempsey, star del cinema

L’irresistibile fascino della 24 Ore ha spesso stregato anche le stelle del cinema: quest’anno al via c’è di nuovo anche Patrick Dempsey, il famoso Dott. Shepherd della serie tv "Grey's Anatomy". La star di Hollywood continua la tradizione delle stelle del cinema americano affascinate dalla 24 ore, dopo Steve McQueen, che ha anche recitato nel suo film "Le Mans" del 1970,  e Paul Newman che giunse 2° assoluto con una Porsche 935 nell’edizione del 1979. Dempsey ha debuttato a Le Mans nel 2009 giungendo 9° nella categoria GT2 con una Ferrari F430. Nel 2013 vi ha di nuovo partecipato con il suo team, formato all'inizio dell'anno con Dempsey Racing e la stella del calcio italiano Alessandro Del Piero. Sono arrivati 4° nella categoria GTE Am con una PORSCHE 911 GT3 RSR. E quest’anno con la nuova RSR basata sulla più recente generazione della 911 puntano alla vittoria.

 

Sul circuito francese si sono scritti alcuni dei capitoli più belli dell’antologia automobilistica. In 81 edizioni finora disputate, la 24 Ore si è ritagliata un posto indelebile nella storia dell'automobilismo sportivo e anche quest’anno ci sono tutti i presupposti per uno spettacolo unico, con 55 vetture e 165 piloti al via. Dopo tante chiacchiere e fiumi d’inchiostro versati in questi mesi, da Mercoledì si comincia fare sul serio. Alle quattro del pomeriggio cominciano le Prove Libere. Buon divertimento….

 

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Nicola Villani

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