24 Ore di Le Mans: c’è solo l’imbarazzo della scelta…

24 Ore di Le Mans: c’è solo l’imbarazzo della scelta…
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Questa edizione della grande maratona della Sarthe è più ricca che mai: lotteranno in LMP1 Porsche, Audi e Toyota. C’è molta curiosità anche per l’esordio di Nissan, ma anche le altre classi non scherzano...
10 giugno 2015

Di questa gara ormai conoscete molte cose, perché già l’anno scorso qui su Automoto vi abbiamo raccontato molto e i tanti motivi che hanno reso la 24 Ore di Le Mans la gara più bella del mondo, eppure, e qui sta il bello, c’è sempre qualcosa di nuovo da raccontare. Davvero. Ogni volta che affronto questo evento, quando devo scrivere un articolo oppure quando sto per cominciare una telecronaca, la domanda fatidica è sempre la stessa: “…da dove comincio?”. E, con lo stesso entusiasmo di un adolescente, è il dubbio che hai quando vieni per la prima volta a Le Mans, perché c’è talmente tanto da vedere e da fare, che questa è una festa del Motorsport davvero unica.

 

Allora, per quelli un po’ più distratti o che non hanno avuto tempo di seguirci nei mesi che hanno preceduto questa 24 Ore, vi facciamo un po’ il “riassunto delle puntate precedenti”.


A fine marzo si sono ritrovati tutti, o quasi, a Le Castellet per i Test ufficiali e le Porsche 919 Hybrid hanno dominato la scena: sempre davanti a tutti in ogni sessione di prove, giusto per far capire immediatamente le proprie intenzioni. Ma tutti e sei i prototipi ibridi della classe regina sono comunque andati più forte rispetto al 2014. Ma siccome le gare sono un’altra cosa, il primo round di Silverstone ha visto il ritorno al successo dell’Audi con Marcel Fässler, Benoit Tréluyer e Andre Lotterer, davanti a Porsche e, in maniera più netta, a Toyota. Dopo le delusioni della scorsa stagione, la Casa degli anelli ha cominciato il 2015 con una grande vittoria con la nuova R18 e-tron Quattro.

WEC 2015 Spa sab 49
Battaglia serrata in Belgio tra Audi e Porsche


A Spa Francorchamps, dopo uno splendido duello con Porsche, Audi ha vinto ancora e con lo stesso equipaggio. Toyota è apparsa invece in grande crisi e sembra fuori dai giochi. Ma il condizionale è d’obbligo.

Pochi giorni fa, l’ultima domenica di maggio, team e piloti hanno potuto finalmente confrontarsi sul tracciato di oltre 13 km di Le Mans, quello della gara, nella Giornata Test. Alla vigilia di questo importante appuntamento abbiamo fatto un po’ il punto con Marco Bonanomi, per cercare di capire i valori in campo con il nostro pilota italiano più importante, in gara per la terza volta con Audi Motorsport, e i risultati di quelle otto ore di prova gli hanno dato ragione.

Tanta pioggia ha reso il lavoro delle squadre ancora più difficile, ma Porsche e Audi hanno comunque dominato la giornata, mentre la Toyota è apparsa ancora carente in fatto di prestazioni. La classifica cumulativa dei tempi ha visto le tre Porsche e le tre Audi davanti a tutti, raggruppate in meno di 2’’. Brendon Hartley, con il tempo di 3’21’’061 realizzato all’inizio della seconda sessione, è stato il più veloce di tutti, a 244 km/h di media, e ha battuto la pole position del 2014 di oltre 7 decimi.

 

Come sapete bene, quest’anno la Porsche schiera al via tre 919 Hybrid e, 17 anni dopo la loro ultima vittoria a Le Mans, sognano un diciasettesimo trionfo nella gara della Sarthe.
La stagione del ritorno, quella del 2014, li ha visti collezionare ben cinque pole position, una vittoria e sono stati anche provvisoriamente in testa alla 24 Ore dello scorso anno, dimostrando subito a tutti che la performance c’era. Nel corso dell’inverno hanno effettuato un importante lavoro di sviluppo per concepire un prototipo quasi del tutto nuovo, cercando di ottimizzarne l’affidabilità.

Con quel piccolo motore V4 2.0 biturbo a benzina ed il doppio sistema di recupero d’energia (MGU-K e MGU-H) ad 8 MJ, la 919 Hybrid è il prototipo LMP1 ibrido tecnologicamente più avanzato.

Marco Bonanomi #1
A Marco Bonanomi sono affidate le speranze azzurre nella categoria LMP1

 

Proprio Marco Bonanomi è stato invece il pilota più rapido tra quelli dell’Audi, con il terzo tempo assoluto. L’AUDI Sport Team Joest è la squadra che ha vinto le ultime cinque edizioni. In soli 16 anni di partecipazione alla 24 Ore, la Casa degli Anelli ha conquistato 14 vittorie e firmato cinque triplette. Ancora due successi e potranno eguagliare l’attuale primato della Porsche nell’Albo d’oro della classica francese.
Il loro segreto? Una continua innovazione tecnologica, la scelta di equipaggi sempre molto omogenei e la grande esperienza maturata delle corse Endurance, anche oltreoceano nell’indimenticabile American Le Mans Series.
Anche quest’anno, le R18 e-tron Quattro sembrano molto efficaci e saranno le vetture da battere, soprattutto perché la squadra ha la capacità di gestire questa gara, a livello strategico e non, come nessun’altro.

 

Così com’era già stato evidente nelle prime due gare del WEC, la Toyota TS040 Hybrid è apparsa carente in fatto di prestazioni. I Campioni del Mondo in carica dell’Endurance, del team Toyota Gazoo Racing, sognano una prima vittoria alla 24 Ore di Le Mans: già, perché in 16 anni di partecipazioni, dal 1985 ad oggi, hanno conquistato due pole position, quattro giri più veloci in gara e quattro secondi posti, ma non ce l’hanno mai fatta. Anche quest’anno, scelta azzardata, schierano al via solo due prototipi. L’inizio della stagione è stato molto deludente e a Spa è stato un vero disastro. La TS040 Hybrid non si è evoluta tanto quanto i prototipi della concorrenza: hanno certamente progredito rispetto ad un anno fa, ma meno dei loro avversari. Ed il vantaggio tratto nel 2014 dal V8 a benzina aspirato e dal doppio sistema di recupero d’energia in frenata non sembra più essere il top della tecnologia attuale. Ma attenzione perché c’è anche chi sostiene che si siano tatticamente nascosti e poi la storia di questa gara ci insegna che l’avversario non va mai sottovalutato: pensate solo al 2010, quando l’Audi vinse nonostante le indimenticabili Peugeot erano 3’’ al giro più veloci di loro…

Di sicuro le loro vetture sono affidabili e pare che puntino proprio su questo per riuscire finalmente a trionfare, ma oggi che i ritmi della 24 Ore sono tanto elevati e si va così forte, forse non basta. Dovranno dunque essere molto bravi nella strategia, nelle soste ai box e nelle scelte degli pneumatici, soprattutto se le condizioni meteorologiche saranno incerte.

WEC Spa 2015 quali 27
Inizio di stagione zoppicante per Toyota, che non può contare sulla stessa velocità di Audi e Porsche

 

Ma c’è chi sta peggio: la prima Nissan GT-R LM Nismo,  guidata da Olivier Pla, è giunta a oltre 22’’ (!) di distacco dal crono di Hartley; l’unica soddisfazione per il Costruttore giapponese è stata la maggiore velocità di punta, a 336 all’ora, ma è ben poca cosa…
Hanno dovuto fare i conti anche con tanti problemi tecnici che non hanno consentito alla squadra di accumulare i chilometri di prova necessari per proseguire lo sviluppo del loro rivoluzionario prototipo, dopo 16 anni d’assenza dalla classe regina dell’endurance a Le Mans.
Con una scelta molto audace, Nissan ha deciso d’interpretare il regolamento tecnico del campionato in chiave alternativa, realizzando un'auto con motore e trazione anteriore alimentata da un biturbo a benzina V6 da 3 litri, ed è sempre dalle ruote anteriori che il sistema di recupero ricava l’energia. Le gomme anteriori sono anche più grandi di quelle posteriori, insomma anche il suo look incuriosisce ed è sicuramente una delle attrazioni di questa edizione della gara. Dopo i progetti futuristi di DeltaWing e Zeod RC, quest’anno sono al via con tre prototipi. Uno di questi, il n°21, fa riferimento al loro prestigioso passato, con una livrea un po’ vintage, blu e bianca, ispirata a quella della mitica R90 CK che Mark Blundell piazzò in pole position nel 1990.

 

Tra le LMP1-L, cioè i prototipi non ibridi, si è visto per la prima volta il Rebellion Racing: il team elvetico ha deciso di passare dal motore aspirato Toyota al propulsore  AER V6 biturbo. Questa scelta tecnica li ha costretti a saltare i primi due round del campionato e, dopo una prima sessione privata a Le Castellet, questo è stato il primo confronto per la nuova Rebellion R-One con gli altri. Il risultato è incoraggiante: il miglior tempo fatto segnare da Mathias Beche è stato di 1’’7 più veloce rispetto al 2014. Due volte campioni del mondo tra i team LMP1 privati, iniziano la loro stagione  proprio a Le Mans, con due vetture al via.

Vita dura per i loro unici avversari: il Team ByKolles non è addirittura tornato in pista nel pomeriggio, dopo aver rotto un elemento della carrozzeria posteriore alla mattina, perché mancava il pezzo di ricambio per la CLMP1/01 AER…
La loro unica vettura monta lo stesso motore dei loro avversari diretti ed è guidata da Simon Trummer, Pierre Kaffer e Tiago Monteiro che è arrivato qui a Le Mans bello “carico” dopo la vittoria ottenuta lo scorso weekend con la Honda nel WTCC a Mosca. L’esperto pilota portoghese ex F1 sa però che qui sarà tutta un’altra storia perché il 2015 per la squadra di Colin Kolles è cominciato davvero male: le prime due gare sono infatti finite anzitempo, per via d’una collisione a Silverstone e di noie tecniche a Spa.

Comunque con 14 prototipi al via della classe LMP1, la gara promette davvero bene.

2015 nissan gt r lm nismo lmp1
Tra le LMP1, Nissan è il marchio maggiormente in crisi

 

Ovviamente non mi sono dimenticato delle LMP2 e delle Gt, ma ne parleremo nei prossimi giorni, così come dei nostri piloti presenti all’edizione di quest’anno.

La settimana più bella dell’anno è cominciata domenica nel centro storico di Le Mans in Place de la République, per il tradizionale Pesage, ovvero le verifiche tecniche e sportive per auto e piloti, che sono proseguite anche nella giornata di lunedì. Tanti gli appassionati accalcati sotto il sole per vedere da vicino i loro idoli, le nuove vetture, per strappare un “selfie” o un autografo: il più desiderato, come sempre, Patrick Dempsey. Ma la festa nel centro della città non è finita, perché venerdì ci sarà la tradizionale Parata dei piloti.

Ieri ci si è spostati tutti sul circuito. Mentre i team lavoravano nei propri garage, i piloti si sono dedicati ai media e anche al pubblico, con la prima sessione d’autografi. Ma non solo, ieri hanno fatto anche tante prove per i pit stop e il cambio pilota, che in questa gara possono essere determinanti.
E per fortuna è stato l’ultimo giorno di silenzio, a motori spenti, perché da oggi pomeriggio alle 16:00, con le Prove Libere, si comincia a fare sul serio…

 

Il grande spettacolo di Le Mans potrete seguirlo anche su Eurosport con me, Paolo Allievi, Gordon De Adamich, Daniele Galbiati e Marco Petrini.


Ecco i primi appuntamenti:

Mercoledì
16:00 - 20:00 Prove Libere
Live EUROSPORT 2

22:00 - 00:00 Qualifiche
Live EUROSPORT INTERNATIONAL

Giovedì
19:00 - 21:15 Qualifiche
Live EUROSPORT INTERNATIONAL

21:45 - 00:00 Qualifiche
Live EUROSPORT INTERNATIONAL

Anche su www.eurosportplayer.it

 

Buon divertimento!

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