24 Ore di Le Mans 2024, ecco il fattore che potrebbe condizionare la gara

24 Ore di Le Mans 2024, ecco il fattore che potrebbe condizionare la gara
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Alla 24 Ore di Le Mans 2024 non è consentito l'utilizzo delle termocoperte. Ecco perché si tratta di un fattore complesso da gestire nella notte del Circuit de la Sarthe
14 giugno 2024

Si parla moltissimo del ruolo del Balance of Performance per la 24 Ore di Le Mans, ma l’edizione 2024 presenta un’insidia complessa da affrontare anche per chi è stato premiato dal sistema di livellamento delle performance. Per la prima volta al Circuit de la Sarthe non è infatti consentito l’utilizzo delle termocoperte. Lo scorso anno la FIA aveva concesso una deroga, visti gli incidenti occorsi a basse temperature con gomme fredde a Spa. Nel 2024, però, non è arrivato nessuno sconto.

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La decisione di bandire le termocoperte, all’insegna dell’ecosostenibilità, rappresenta una sfida molto complessa. “Naturalmente dal punto di vista della sicurezza partire con le gomme calde dà un grip immediato. Però per la FIA non ha senso mantenere questa procedura, che è un retaggio del passato. Abbiamo la tecnologia per non usarle più”, ci aveva raccontato lo scorso anno proprio a Le Mans Matthieu Bonardel, il responsabile motorsport di Michelin, fornitore di pneumatici nel WEC. 

“Non dirò che l’assenza delle termocoperte non faccia alcuna differenza – aveva puntualizzato - ma è un gesto simbolico. Ma la cosa più importante dal mio punto di vista è che partire con le gomme fredde ha un impatto sulla performance generale delle auto nei primi giri. A prescindere da quello che facciamo, la gomma non garantirà il miglior grip nei primi 10 km. Il pilota può adattare il suo stile di guida per cercare di scaldare prima la gomma, ma l’aspetto più utile per farlo è cambiare il setup della macchina. Troveranno un modo per ovviare al problema”.

Bonardel aveva spiegato che a suo avviso l’assenza delle termocoperte riportava un equilibrio nel peso del cambio gomma nell’economia di una gara . “Nei primi cinque km dopo il cambio gomme si perdono circa 10 secondi rispetto a una gomma scaldata, e questo è fantastico, perché c’è un prezzo da pagare se si cambiano gli pneumatici, il tempo sul giro. Le gomme si cambiano dopo il rifornimento da regolamento, e così si perde del tempo”.

“Però – aveva riflettuto - i meccanici sono diventati talmente efficaci da cambiare le gomme con estrema velocità. Una volta ci mettevano 30 secondi, adesso circa 16. Non è sufficiente come penalità, va aumentata. Non interverrei sul numero dei meccanici e sulle modalità della sosta e nemmeno con penalità. Ma se succede in pista, perché il pilota non ha grip, allora è organico. Chiunque voglia cambiare le gomme, deve avere un buon motivo per farlo”.

“Lo spirito dell’Endurance è non cambiare parti, il motore, il cambio. Credo ci debba essere una ricompensa per chi non cambia una parte. Togliere le termocoperte è un modo d’impatto per incoraggiare – e non obbligare – a non cambiare le gomme. Dico incentivare e non costringere perché a volte ci sono motivi giusti per cambiare le gomme, come quando si fora o lo pneumatico è danneggiato”.

Al netto di queste considerazioni, per i piloti non è per nulla semplice affrontare la prima parte dell’out lap con le gomme fredde, a maggior ragione nella fredda notte di Le Mans, con i 12° previsti. Lo si capisce da come descrivono questa esperienza. Secondo Frédéric Makowiecki, di Porsche, è come “guidare sul ghiaccio nero”. “Se cerchi di curvare, la macchina va dritta. Se cerchi di frenare, non decelera”, ha spiegato ad Autosport.

Forse ancora più forte è la descrizione di un altro pilota molto esperto, l’alfiere di Peugeot Loic Duval. “Avete presente quando in aereo ci sono forti turbolenze, e a un certo punto arriva un grande vuoto d’aria? Ecco, la sensazione è simile, quando si perde la macchina. E nei primi due giri può succedere più volte. Finché non si esce di pista, va bene. Ma se accade, fai la figura dell’idiota”, ha raccontato ad Autosport.

In queste circostanze, non è nemmeno semplice scegliere la mescola. La logica suggerirebbe l’impiego delle soft, più facili da scaldare. Ma è vero che nel momento in cui prendono temperatura diventano talmente tenere da rendere la macchina troppo reattiva. Le medie, dal canto loro, non sono per nulla semplici da portare in temperatura, e il rischio di errore diventa molto più elevato.

Le disparità in termini di temperatura degli pneumatici tra chi è appena uscito dai box e chi invece ha già scaldato le gomme potrebbe poi portare a dei problemi nella gestione del traffico. Ritrovarsi all’improvviso davanti una vettura molto lenta nel corso del primo settore non sarà un’eventualità remota per le LMGT3, che potrebbero risultare più veloci delle Hypercar rientrate in pista poco prima.

Tra i vari costruttori, c’è chi ha mostrato una maggiore capacità nel portare in temperatura le gomme immediatamente. Ma resta comunque il dubbio che qualcuno possa aver trovato un escamotage per scaldare gli pneumatici, quantomeno leggermente, senza usare le termocoperte. A Le Mans sono previsti controlli molto attenti da parte della FIA su questo fronte. E la stessa Michelin ha confermato che gli ingegneri assegnati ai singoli team ricorderanno di non usare gomme che possano rappresentare un’infrazione del regolamento. In ogni caso, la prima notte di Le Mans senza termocoperte avrà un brivido in più.

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