24 Ore di Le Mans: il sogno Toyota si spegne all'ultimo giro. Vince Porsche

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Toyota domina la corsa ma ad un minuto dalla fine della corsa la vettura si ammutolisce consegnando la vittoria alla Porsche
18 giugno 2016

 

 

Ore 15:01

Vince la Porsche. La n.2 Ma la cosa era tutt'altro che scontata visto che all'ultimo giro la Toyota di Nakajima si è inesorabilmente spenta davanti ai box della sua squadra. Una beffa incredibile arrivata dopo aver dominato la corsa per 23 ore e 59 minuti. Le Mans è così e Toyota ne ha pagato cara la crudeltà. Eccezionale, comunque, il lavoro di Porsche: la Casa di Zuffenhausen ha venduto cara la pelle restando sempre a meno di un minuto di distacco dalla Toyota. Le Mans da dimenticare, invece, per Audi: dopo il turbo rotto nella prima fase di corsa dalla n.7 la n.8 non è mai riuscita ad entrare davvero in corsa.


In GTE Pro si fa notare la vittoria della Ford al suo grande ritorno nella competizione di durata. Ferrari, invece, vince la GTE AM. In LMP2 dominio sin dal primo momento della Alpine motorizzata Nissan.

Ore 14.00
Siamo agli sgoccioli: mancano 60 minuti al termine dell'ottantaquattresima edizione della 24 Ore di Le Mans. Il comando della corsa rimane saldamente in mano alla Toyota TS050 Hybrid n.5, al momento affidata a Kazuki Nakajima. A 32 secondi insegue la Porsche 919 Hybrid n.2, nelle mani di Neel Jani. Terza posizione per la TS050 Hybrid n.6, che precede le due Audi R18 e-tron quattro, staccate di diversi giri, 13 per la n.8 e 18 per la n.7. 

Situazione invariata nella classe LMP2, ancora dominata dalla Signatech Alpine n.36, nelle mani di Nicolas Lapierre; seconda posizione per l'Oreca 05 Nissan n.26 preparata dalla G-Drive Racing. 

In LMGTE Pro la prima di classe è la Ford GT n.68, davanti alla Ferrari 488 GTE n.82 preparata dalla Risi Competizione. 

In LMGTE Am sugli scudi è sempre Ferrari, con la 458 Italia n.62.

Ore 12.30

La Toyota TS050 Hybrid n.5, affidata ad Anthony Davidson, è al comando della corsa a due ore e mezza dalla bandiera a scacchi. La TS050 Hybrid è stata protagonista di un avvincente duello in pista con la Porsche 919 Hybrid n,2, al comando dopo una sosta con cambio pilota della vettura n.5. Davidson, subentrato alla guida, è riuscito a superare in pista Marc Lieb intorno alle 11, riprendendo la testa della corsa. Al momento il vantaggio della TS050 Hybrid ammonta a 57 secondi. Terza posizione per la vettura gemella, la TS050 Hybrid n.6, nelle mani di Stéphane Sarrazin. Le due Audi R18 e-tron quattro si trovano al quarto e quinto posto, staccate di oltre 10 giri dalla testa della corsa. La R18 e-tron quattro n.8 è rimasta ai box per uno stop prolungato dopo aver subito un vistoso rallentamento in pista.

Nella classe LMP2 la Signatech Alpine n.36 mantiene il comando, nelle mani di Stèphane Richelmi, davanti all'Oreca 05 Nissan n.26 preparata dalla G-Drive Racing.

In LMGTE Pro la Ford GT n.68 è prima di classe, davanti alla Ferrari 488 GTE n.82, affidata al momento a Toni Vilander.

Ferrari ancora sugli scudi nella LMGTE Am, con la 458 Italia n.62. 

Ore 09.30 

A meno di sei ore dal termine della gara, al comando troviamo Sébastien Buemi, al volante della Toyota TS050 Hybrid n.5, che ha preso la testa della corsa ai danni della vettura gemella, la n.6, dopo la sosta per entrambe le vetture della casa giapponese nel corso della diciassettesima ora di gara. A circa 36 secondi delle TS050 Hybrid insegue l'unica Porsche superstite, la 919 Hybrid n.2, affidata a Marc Lieb. più indietro, troviamo l'Audi R18 e-tron quattro n.8, nelle mani di Oliver Jarvis. La vettura gemella, la n.7, è quinta, ma accusa 14 giri di ritardo dalla testa della corsa. 

Nella classe LMP2, la biposto leader, la Signatech Alpine n.36, è sotto investigazione per un pit stop; potrebbe approfittare delle ambasce di questo equipaggio René Rast, al momento secondo al volante dell'Oreca 05 Nissan n.26 preparata dalla G-Drive Racing.

In LMGTE Pro al comando c'è la Ferrari 488 GTE n.82 preparata da Risi Competizione; l'equipaggio della vettura vede tra le sue fila anche il nostro Giancarlo Fisichella. Le due Ford GT n.68 e n.69, però, inseguono, erodendo piano piano il gap nei confronti del leader.

Anche in LGMTE Am sugli scudi c'è una Ferrari, la 458 Italia n.62, affidata al momento a William Sweedler.

Ore 01:00
La notte ha preso definitivamente possesso del ciruito de la Sarthe ed il ritmo dei piloti si è leggermente alzato. Clamorosa l'uscita di scena della Porsche  #1. La vettura, che si stava giocando le prime posizioni da ore con Toyota ha avuto un problema tecnico ed è attualmente ferma ai box con più di 26 giri di distacco. Gara finita. A condurre la classifica all'una è la Toyota n.6 di Conway seguita dalla Porsche n.2 di Dumas. Terza l'altra Toyota, quella di Buemi, mentre l'unica Audi ancora in corsa è quarta. Il distacco tra le prime quattro vetture è attualmente contenuto in due giri.

In LMP2, settima assoluta, si mantiene salda la posizione di leadership della Alpine. Seguono le due Oreca n.26 e n.46.
In GTE Pro è la Ferrari di Vilander ad aver preso il largo sulle Ford che fino a qualche ora fa sembravano tenere comodamente testa alle Rosse.
IN GTE AM, infine, comanda la Porsche con una coppia di Ferrari sempre pronta a prendere il comando.

Ore 22.00

Mentre il buio cala sul Circuit della Sarthe, al comando della corsa, dopo 7 ore di gara, c'è una Toyota, la TS050 Hybrid n.6, affidata al momento a Stéphane Sarrazin; la Porsche 919 Hybrid n.1 campione del mondo in carica insegue con Timo Bernhard. Kazuki Nakajima, attualmente in terza posizione, è stato protagonista al volante della TS050 Hybrid n.5 di un lungo in fase di rientro ai box per la sua sosta. Segue la 919 Hybrid n.2 - scattata dalla pole position - affidata a Neel Jani. La prima delle Audi, la R18 e-tron quattro n.8, nelle mani di Lucas di Grassi, si trova in quinta posizione. La vettura gemella, la n.7, tenta una rimonta impossibile con Lotterer alla guida. 

Nella classe LMP2 è l'Oreca 05 Nissan n.46, preparata dalla Thiriet by TDS Racing, a dominare la concorrenza al momento; a venticinque secondi insegue l'Oreca n.36, della Signatech Alpine.

In LMGTE Pro, troviamo Ford sugli scudi, grazie a Sébastien Bourdais, sulla GT n.68; è andata decisamente peggio alla vettura gemella, la n.67: Franchitti è infatti finito a muro alla Mulsanne.

In LMGTE Am, la leadership è ora ad appannaggio della Aston Martin Vantage n.98, affidata a Pedro Lamy. 

Ore 19:30
Nelle prime quattro ore di gara in LMP1 è già successo "molto" in casa Audi nel senso che un problema tecnico alla vettura n. 7 toglie le possibilità di vittoria alla vettura guidata dall'equipaggio solitamente favorito in Casa Audi: Lotterer, Treluyer e Fassler. Rimane invece in corsa l'Audi R18 e-tron n.8 portata in pista in questo momento da Jarvis. La biposto diesel dei quattro anelli è controlla il distacco dalla Toyota di Kobayashi il quale, a sua volta, è all'inseguimento della Porsche n.1 guidata da Webber. 

In LMP2 è Alpine a dettare legge con la vettura n.36, seguita ad una quarantina di secondi da quattro biposto Oreca. 

In GTE Pro la lotta tra Ford e Ferrari è davvero serrata: la GT americana guida la classifica ma le Rosse sembrano gestire il distacco senza prendere rischi. 

In GTE AM, invece, la leadership è al momento firmata Porsche. 

Ore 15:00
Piove, partenza in safety car. Durerà quasi 1 ora. Si parte sotto i fischi del pubblico che non comprendono il motivo di un'attesa così lunga.

Ford: il live dalla corsa

Le Mans - L'attesa è finita: alle 15.00 di oggi al Circuit de la Sarthe prenderà il via l'ottantaquattresima edizione della 24 Ore di Le Mans. Ad avere il favore del pronostico nella classe LMP1 è Porsche: le due 919 Hybrid scatteranno infatti dalla prima fila. L'onore di prendere il via della corsa dalla pole position spetta alla 919 Hybrid n.2, di Neel Jani, Marc Lieb e Romain Dumas; accanto a loro ci sarà l'equipaggio campione del mondo, costituito da Brendon Hartley, Mark WebberTimo Bernhard. Le vetture della casa di Zuffenhausen hanno mostrato un ottimo ritmo sul giro secco, e il passo gara non dovrebbe essere da meno.

Gli avversari, però, non staranno certo a guardare: la Toyota TS050 Hybrid, infatti, potrebbe permettere ai due equipaggi della casa giapponese di dare del filo da torcere alla Porsche. Il ritardo accusato in qualifica nei confronti delle due 919 Hybrid è considerevole, ma la vettura a disposizione di Anthony Davidson, Sébastien Buemi e Kazuki Nakajima, quarti nelle qualifiche, e di Stéphane Sarrazin, Kamui Kobayashi e Mike Conway, terzi, sembra adattarsi bene alle mutevoli condizioni atmosferiche che risulteranno cruciali per l'andamento della corsa. Il meteo, infatti, sembra suggerire un'alta probabilità di pioggia nel pomeriggio di oggi.

Si trovano ad inseguire i due equipaggi Audi: la R18 e-tron quattro n.7, di Benoit Tréluyer, André Lotterer e Marcel Fassler scatterà dalla quinta piazzola in griglia, davanti alla vettura gemella, la n.8 di Lucas di Grassi, Oliver Jarvis e Loic Duval. Difficoltà nel trovare l'assetto giusto hanno impedito alle vetture della casa di Ingolstadt di dare il meglio in qualifica; la gara, però, è lunga, e gli esperti equipaggi di Audi posseggono le giuste carte per interpretare al meglio la corsa.

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Nella classe LMP2, invece, la battaglia è decisamente aperta: i primi dieci equipaggi in qualifica sono racchiusi in soli 2,8 secondi. A scattare dalla pole position sarà l'Oreca 05 Nissan n.26, preparata dalla G-Drive Racing e affidata a René Rast, Wiliam Stevens e Roman Rusinov. Manor, Extreme Speed Motorsports, Thiriet by TDS Racing, Strakka e KCMG inseguono.

Nella classe LMGTE Pro, ad avere dominato le qualifiche sono state le Ford GT, grazie ai tempi colti da Dirk Muller, sulla GT n.68 e Ryan Briscoe, sulla n.69. Questo risultato, però, ha portato all'aumento del Balance of Performance delle vetture della casa statunitense, incrementato di 10 Kg. Ford e Ferrari sono pronte a rinverdire i fasti delle sfide negli anni Sessanta e Settanta sul Circuit de la Sarthe, vista la competitività delle Ferrari 488 GTE di AF Corse. La pole in LGMTE Am, invece, è andata alla Ferrari 458 Italia n.61 di Weng Sun Mok, Rob Bell e Keita Sawa.

Foto: Manrico Martella

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