24 Ore di Daytona 2017, vince la Cadillac DPi-V.R n.10

24 Ore di Daytona 2017, vince la Cadillac DPi-V.R n.10
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La Cadillac DPi-V.R n.10 di Jeff Gordon, Ricky Taylor, Max Angelelli e Jordan Taylor ha vinto l'edizione 2017 della 24 Ore di Daytona, davanti alla Cadillac DPi V.R n.5 e alla Riley-Gibson MK30 LMP2 n.90
29 gennaio 2017

È stata la Cadillac DPi-V.R n.10, di Jeff Gordon, Jordan Taylor, Ricky Taylor e del nostro Max Angelelli, preparata dal team Wayne Taylor Racing, ad aggiudicarsi l'edizione 2017 - la cinquantacinquesima - della 24 Ore di Daytona, conclusasi nella serata italiana di oggi. Seconda posizione per la vettura gemella, la Cadillac DPi-V.R n.5, affidata a Filipe Albuquerque, Christian Fittipaldi e Joao Barbosa; completa la top three la Riley-Gibson MK30 LMP2 n.90, nelle mani di René Rast, Renger van der Zande e Marc Goosens. 

La prima parte della corsa è stata dominata da tre equipaggi della Cadillac: a prendere il comando dopo sei ore di gara è stato Filipe Albuquerque, al volante della Cadillac DPi-V.R n.5, scattata dalla pole position, ma scivolata in classifica a causa di un problema ai fari, che ha richiesto la sostituzione del posteriore della vettura. In condizioni di pista bagnata, Albuquerque ha sorpassato la vettura gemella affidata a Jordan Taylor, che, a differenza di quella del portoghese, montava pneumatici slick. 

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Dopo il pit stop di Taylor per montare gomme da pioggia, Albuquerque ha accumulato un vantaggio di otto secondi su Mike Conway, il primo degli inseguitori. Nel corso della nona e della decima ora di corsa, il comando è passato nelle mani della Nissan-Onroak DPi n.5, scivolata in classifica dopo il pit stop effettuato mentre Brendon Hartley si trovava al volante della vettura. Hartley non è riuscito prontamente a portare a temperatura gli pneumatici da pioggia ed è stato protagonista di un contatto con una Porsche della classe GTD. 

A prendere il comando della corsa quando erano stati disputati due terzi della gara è stata la Cadillac DPi-V.R n.10, affidata a Ricky Taylor, riuscito a guadagnare 12 secondi sulla vettura gemella, la Cadillac DPi-V.R n.5, nelle mani del poleman, Joao Barbosa. La lotta per la vittoria si è fatta bruciante a pochi minuti dal termine della corsa, quando Ricky Taylor, al volante dellla Cadillac DPi-V.R n.10, si è preso di forza la testa della corsa, riuscendo nell'affondo in curva 1 su Albuquerque, sulla Cadillac DPi-V.R n.5. Taylor, arrivato decisamente lungo alla staccata, ha toccato il portoghese, facendolo finire in testacoda. Una manovra controversa, quella di Taylor, al quale, però, non sono state comminate penalità.

Vittoria nella classe GTLM per la Ford GT n.66 preparata dalla Chip Ganassi Racing e affidata a Dirk Muller, Sébastien Bourdais e Joey Hand, davanti alla Porsche 911 RSR n.912, di Patrick Pilet, Frederic Makowiecki e Dick Werner e alla Ferrari 488 GTE n.62, nelle mani del nostro Giancarlo Fisichella e di James Calado e Toni Vilander. La GT n.66, scattata dalla pole position, ha preso la testa della corsa in partenza, per poi cederla, intorno al termine del primo quarto della gara, alla Porsche 911 RSR n.912, affidata in quel momento a Kevin Estre

La sfida tra la GT n.66 e la Porsche 911 RSR n.912 è proseguita nel corso della gara. Dopo aver dominato gran parte della corsa, la GT n.66 si è ritrovata alle spalle della 911 RSR n.912, nelle mani di Patrick Pilet, a sei ore dal termine della corsa. Alla fine, però, la GT n.66 ha prevalso sui rivali, tagliando il traguardo per prima. 

Porsche sugli scudi nella classe GTD: ad imporsi è stata la Porsche 911 GT3 R n.28, affidata a Michael Christensen, Daniel Morad, Jesse Lazare e alla coppia padre-figlio costituita da Carlos e Michael de Quesada. In GTD, dopo sei ore il comando della corsa era nelle mani di Shane Van Gisbergen, al volante della Mercedes-AMG GT3 n.52, preparata dalla Riley Motorsports. A prendere il largo, poi, sono successivamente state le due Acura NSX GT3 della Michael Shank Racing. Alla fine, però, ad imporsi è stata una Porsche.

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