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Nurburgring – Si è corsa nell’arco del week-end appena trascorso la quarantesima edizione della celeberrima 24 Ore che ha ogni anno luogo al di sopra dei 25.947 metri del più famoso tracciato tedesco: l’”Inferno Verde”, ovvero quell’intricatissimo circuito situato nel cuore della Foresta Nera che ha da sempre esercitato un fascino senza eguali tra tutti gli appassionati di corse automobilistiche (e motociclistiche).
170 le vetture al via di questa edizione, che ha visto coinvolte insieme in 28 diverse categorie le più svariate tipologie di automobili (dalle Mini alle Audi R8 passando per rarità quali la Ferrari P 4/5 o la già iconica Mercedes-Benz SLS, solo per citarne alcune), che per 1.440 minuti di gara si sono date battaglia sfidando ogni tipologia di condizione: dal giorno alla notte e dal sole alla pioggia.
Tra le grandi protagoniste di questa corsa v’è stata la BMW Z4 con i colori del Team Schubert, che è scattata dalla prima casella della prima fila alla guida di Alzen, Adorf, Müller e Müller, seguita dall’Audi R8 LMS della squadra Mamerow Racing e pilotata dall’equipaggio composto da Abt, Ammermüller, Hahne e Mamerow.
La seconda fila è stata invece aperta dalla Mercedes-Benz SLS AMG GT3 della squadra Black Falcon, che ha visto dietro al volante i piloti Bleekemolen, Edwards, Metzger e Schall e alle cui spalle è scattata un’altra Mercedes-Benz SLS, recante però le grafiche del Team Heico e condotta in gara da Arnold, Heyer, Margaritis e Schneider.
Dalla terza fila sono invece scattate nell’ordine la seconda Z4 recante i colori della vettura partita dalla pole e pilotata da Adorf, Bastian, Hürtgen e Schwager, immediatamente seguita dalla Porsche 911 del Team Manthey (che lo scorso anno si aggiudicò la corona d’alloro riservata al vincitore) e condotta in gara dall’equipaggio composto dai piloti Dumas, Lieb, Lietz e Luhr.
La gara, partita alle ore 16:00 di sabato 19 maggio, è stata da subito combattutissima, con una partenza che ha visto le 170 vetture da subito impegnate in ardui sorpassi a partire dall'insidiosa prima variante (una "S" lenta posta al termine del rettilineo in discesa e completamente cieca che funge da vero e proprio imbuto).
Svariati i fattori che sono intervenuti nel concorrere al raggiungimento del risultato finale, che vanno dagli incidenti di gara alle condizioni meteorologiche variabili (nella notte tra sabato e domenica ha piovuto), passando per le strategie di gara, l'affidabilità di vetture e pneumatici (il 40% dei team ha scelto Michelin, anche grazie ai buoni risultati dal costruttore francese dimostrati nella endurance di Le Mans e qui riconfermatisi in termini di affidabilità e durata) e la tenuta degli equipaggi.
La vittoria è andata così dopo 24 ore, 15 secondi e 776 millesimi di gara all'equipaggio del Team Phoenix che ha visto impegnati alla guida dell'Audi R8 LMS Ultra i piloti Marc Basseng, Christopher Haase, Frank Stippler e Markus Winkelhock, che hanno preceduto di poco la seconda vettura dei Quattro Anelli della stessa squadra, che ha tagliato il traguardo in un tempo di 24:03:51.159 condotta in gara da Abt, Ammermüller, Hahne e Mamerow, a loro volta seguiti dalla Mercedes-Benz SLS AMG GT3 del Team Heico, che si è lasciata alle spalle la BMW Z4 GT3 del Marc VDS Racing Team.
Decisamente buono anche il piazzamento ottenuto dalla Ferrari P 4/5 Competizione del Team Global Partner Enterprise SA condotta in gara da Giovanardi, Larini e Lauch, che hanno chiuso la gara al 12° posto in un tempo di 24:00:16.719, lasciandosi alle spalle la Porsche 911 GT3 KR del Team Kremer Racing (24:04:22.212) e la Mercedes-Benz SLS AMG GT3 del Team Black Falcon (24:05:51.468).
Una 24 Ore quella del Nurburgring che ha confermato in questa quarantesima edizione tutto il suo fascino, attirando sulla Nordschleife circa 240.000 persone, con numerosissimi cambi al vertice della gara durante tutto l'arco della corsa, chiusa da un gruppo di testa che ha tagliato il traguardo in seguito a continui e spettacolari sorpassi e con distacchi molto spesso contenuti.